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domenica 25 maggio 2025
 
 

Torino, i "materiali di scarto" diventano artisti

29/12/2015  Nel dicembre 2013 il cappellano dell'ospedale Martini coinvolse i senza fissa dimora che bivaccano dentro il nosocomio in cerca di tepore. All'inizio fu la realizzazione di un presepe. Poi di un crocifisso. Quindi di altri lavori ancora. Tutti apprezzati. Arte povera fatta da poveri. Ora il gruppo espone in gallerie e mostre.

Il crocifisso della cappella dell'ospedale Martini di Torino realizzato da "Materiali di scARTo".
Il crocifisso della cappella dell'ospedale Martini di Torino realizzato da "Materiali di scARTo".

Tutto è cominciato con un presepe in ospedale: la grotta, il bambinello nella mangiatoia, i pastori. D'istinto viene da immaginare una scena bucolica, ben incorniciata nella tradizione natalizia, ma, al contrario, l'immagine di Betlemme ha una forza dirompente e testimonia l'impegno concretissimo di chi vuole ripartire dagli ultimi per rimetterli al centro. Non esistono infatti materiali di scarto. E soprattutto non esistono “vite di scarto”. Una persona senza fissa dimora, l'invisibile per antonomasia, può riprendere in mano la sua storia e darle una forma nuova, grazie a quella stessa creatività che in vecchi oggetti da buttare sa vedere arredi sacri e sculture. C'è tutto questo nel progetto “Materiali di scARTo”, un'iniziativa coraggiosa quanto inedita, capace di unire arte e impegno sociale.  

Sposalizio, un'opera di "Materiali di scARTo".
Sposalizio, un'opera di "Materiali di scARTo".

La sfida è iniziata nell'inverno del 2013, su impulso di un sacerdote torinese, don Giampaolo Pauletto, cappellano dell'ospedale Martini. Nei mesi freddi le sale d'attesa dei nosocomi diventano un rifugio per chi ha perso tutto: la casa, il lavoro, gli affetti. Lì se non altro ci si può riparare dal gelo. E' così che don Giampaolo ha conosciuto i suoi amici: «nel periodo natalizio mi è venuta l'idea di coinvolgerli per la realizzazione di un presepio. Pensavo che costruire insieme qualcosa di concreto potesse aiutare a vincere la noia e il senso di inutilità». Nel tempo, un passo alla volta, proprio come una scultura, il progetto ha preso forma: «Terminato il presepio abbiamo iniziato a lavorare nella cappella dell'ospedale: il crocifisso, l'ambone, poi altri arredi. E da allora non ci siamo più fermati».   

Oggi “Materiali di scARTo” è una fucina di idee sempre in fermento. Dalle mani di Gerlando, Antonio e Valentino e altri collaboratori saltuari  (le porte sono sempre aperte a nuovi arrivi) escono opere di vario genere: sculture vere e proprie, quadri, oggetti sacri (recentemente ha preso vita il rivestimento per un altare), elementi decorativi e d'arredo per le abitazioni. Il materiale preferito è il legno, ma ci sono anche lavori realizzati partendo da lamiere, iuta, stoffe. Da due anni alcune di queste opere vengono esposte a Paratissima, manifestazione torinese che rappresenta un punto di riferimento per l'arte contemporanea.  Altre esposizioni sono state realizzate in Piemonte e Valle d'Aosta. Proprio in questi giorni, dal 30 dicembre al 6 gennaio 2016, è allestita una mostra presso gli spazi del Comune di Courmayer.  E a ogni occasione c'è chi acquista (o commissiona) qualcuno di questi oggetti per abbellire case e uffici, contribuendo così al progetto.  

La Mole e il suo angelo, un'altra opera di "Materiali di scARTo".
La Mole e il suo angelo, un'altra opera di "Materiali di scARTo".

Non solo: nei locali della parrocchia Gesù Buon Pastore, a Torino, dove don Pauletto ha operato  come collaboratore parrocchiale (prima di essere nominato parroco della vicina chiesa intitolata alla Natività di Maria Vergine), sono stati inaugurati il laboratorio e “La canonica dell'arte”, una mostra permanente, aperta tutti i pomeriggi a chi la stava cercando e a chi vi capita per caso. E' in questo luogo affascinante che incontriamo Gerlando, uno dei tre artisti. In parrocchia tutti ormai lo conoscono e gli vogliono bene. I suoi gesti, molto più di qualsiasi discorso, raccontano una speciale sensibilità per la bellezza: «Sono sempre stato appassionato di modellismo. In passato mi piaceva molto costruire velieri in miniatura. Qui ho trovato dei punti di riferimento e un'occasione per rimettermi in gioco: ora sto frequentando una scuola di scultura e di intaglio». 

E in seguito a un contatto con l'associazione Opportunanda Gerlando ha anche trovato una casa.   Col tempo, alla squadra di lavoro si sono aggiunte nuove forze e sono nate collaborazioni con professionisti di vari ambiti. Prezioso l'apporto della scrittrice Maria Montano, che ha deciso di accostare all'arte figurativa quella della parola. Così le opere uscite dal laboratorio vengono “battezzate” e accompagnate da qualche verso, un'idea che piace molto a visitatori e acquirenti. Ne è nato un libro di poesie: “Ricomincio a volare” (Neos Edizioni). Al progetto si è anche interessato il regista cinematografico Corrado Franco, che ha realizzato il film "Al di qua", di prossima uscita. E chi sa quante altre sorprese potranno arrivare nel tempo.  

Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina Facebook “Materiali di Scarto”.

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