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martedì 17 giugno 2025
 
TORINO
 

Settimanali diocesani, è rivoluzione

28/10/2014  Un nuovo sito internet e un'edizione cartacea rinnovata, che unisce due testate nello stesso fascicolo. I settimanali della diocesi di Torino, La Voce del Popolo e Il nostro tempo, sfidano la crisi dell'editoria, danno vita a un ambizioso progetto (La voce del tempo) e puntano a raccontare insieme Chiesa e società in continuo cambiamento.

Una nuova testata on-line e due giornali di carta che diventano uno. La Diocesi di Torino mette mano ai suoi organi di informazione per sostenere le sfide di un mondo radicalmente trasformato. Debutta sul web La voce del tempo (www.lavocedeltempo.it), un quotidiano digitale che si propone di essere fedele al punto di vista della Chiesa e contemporaneamente capace di dialogare con tutti, come tanta tradizione di stampa cattolica insegna. Ma con il grande vantaggio di poter usare la rete nelle sue tante possibilità, dai contenuti multimediali ai social network. Il sito raccoglie l'eredità di due diversi settimanali, fioriti entrambi in seno alla Diocesi di Torino: La voce del popolo (già Voce dell'Operaio, fondata nel 1876, storica espressione della chiesa locale, oltre che indiscussa palestra di giornalismo) e Il nostro tempo (testata di approfondimento culturale nata nel 1946 e apprezzata ben oltre i confini del Piemonte).

I giornali di carta non vanno in pensione, ma si uniscono: da gennaio 2015, infatti, saranno venduti in un solo fascicolo, l'uno sul fronte e l'altro sul retro (proposta finora inedita, almeno nel mercato italiano). Non proprio una fusione, dunque (giacché l'autonomia delle due testate sarà mantenuta), piuttosto un accorpamento. Alla radice della scelta ci sono, inutile negarlo, anche ragioni economiche. La profonda crisi di sistema che attanaglia l'editoria non risparmia la stampa cattolica. Da tempo i settimanali, editi entrambi dalla Prelum s.r.l., navigavano in acque difficili. Ma la sfida è proprio quella di trasformare una necessità in un'occasione, cogliendo la palla al balzo per un profondo rinnovamento, anche sul piano dei mezzi usati e della grammatica comunicativa. Capitani di questa difficile traversata sono Luca Rolandi (ex Vaticaninsider-LaStampa, da meno di un anno direttore de La voce del popolo”, d'ora in poi anche responsabile della testata web) e Paolo Girola (ex caporedattore Rai,  direttore, anch'egli fresco di nomina, de Il nostro tempo).

«Interazione: ecco la parola chiave con cui speriamo di traghettare queste esperienze editoriali verso il futuro – spiega Rolandi – I giornali di carta, fedeli alla loro lunga storia, continueranno a essere una “casa” per la Chiesa torinese e per i tanti lettori: saranno il luogo dell'approfondimento. Contemporaneamente il web darà spazio alla multimedialità e sarà un ponte lanciato verso i più giovani. Ogni testata avrà contenuti propri, ma perché il sistema funzioni saranno necessari continui rimandi reciproci». «In una società dominata dal pluralismo e sempre più imperniata su una dimensione locale-globale – aggiunge Girola - è importante che il mondo cattolico riesca a trovare nuove strade per far sentire la sua voce». Anche Alessandro Battaglino, amministratore di Prelum, intravede possibilità di sviluppo, nonostante i tempi duri: «nel 2014 – dice – abbiamo aumentato la pubblicità del 7% e ora siamo al lavoro per trovare nuovi abbonati».

Si parte in salita. Con il Giubileo Salesiano (bicentenario della nascita di don Bosco) e una nuova ostensione della Sindone, nei prossimi mesi anche i media diocesani, come del resto l'intera Chiesa torinese, saranno impegnati in un lavoro extra. Diventa allora più che mai prezioso l'augurio dell'arcivescovo Cesare Nosiglia, diffuso attraverso un videomessaggio che tiene idealmente a battesimo la testata on line. «Nel grande areopago di internet ci sono tante voci. Che non manchi tra queste La voce del tempo».

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