«Una buona testa e un buon cuore sono sempre una combinazione formidabile». È tutta contenuta in una frase di Nelson Mandela la sintesi della decima edizione di Torino Spiritualità, che dal 23 al 28 settembre porterà sotto la Mole Antonelliana teologi, filosofi, scrittori e studiosi di tutto il mondo per indagare quel “cuore intelligente” che nel “Libro dei Re” non si stancava di chiedere a Dio. Sarà proprio la dualità tra sentire e pensare – concetti che non si escludono a vicenda, tutt’altro – il filo conduttore della rassegna che dal 2005 ad oggi continua senza sosta ad alimentare e stimolare una riflessione che accomuna credenti e laici sui temi fondanti della nostra cultura.
Tante domande, a Dio e agli uomini: oltre 150 incontri che coinvolgono
160 voci dal pianeta intero, mostre, dialoghi e una lunga “notte bianca”
dedicata alle tutte le religioni, per ritrovare se stessi, pregare,
riflettere insieme. Tra sabato 27 e domenica 28 settembre, dal
tramonto all’alba, un ricco programma di eventi animerà le vie di San
Salvario, un quartiere scelto non a caso per la sua varietà
multiculturale, crocevia di vite, tradizioni ed esperienze più diverse. Qui,
in una manciata di metri convivono quattro confessioni – cattolici,
valdesi, la comunità islamica di via Saluzzo e quella ebraica – con i
loro templi e luoghi di culto, che aprono le porte a teologi, scrittori,
artisti, personalità dell’economia, indù, buddisti e mormoni e chiunque
non rinuncia a cercare il significato profondo dell’esistenza.
Martedì 23 settembre è la danza sacra dei Dervisci Rotanti di
Damasco a inaugurare l’anteprima di Torino Spiritualità, che entra nel
vivo il giorno successivo con la lectio magistralis (al Teatro Regio,
ore 18) del padre della cosiddetta “modernità liquida”, Zygmunt Baumann,
alla quale segue una reading-omaggio al saggio di Bertrand Russell “La
conquista della felicità” con Toni Servillo. Per il decimo compleanno
della manifestazione è previsto un ricco programma con autorevoli voci
della contemporaneità che si interrogano su cosa accade quando ci
lasciamo guidare dalle “leggi del cuore” o dalle logiche della ragione
o, più spesso, da entrambe. Tra i più attesi, il filosofo Carlo Sini, il
teologo Vito Mancuso, l’intellettuale Marek Halter, l’economista Geoff
Mulgan, l’architetto Paolo Portoghesi, lo psicanalista Massimo
Recalcati, lo psicologo Giorgio Nardone, lo storico Alberto Melloni, il
maestro spirituale induista Radhanath Swami, ma anche il trentaduenne
Shin Dong-hyuk, l’unico uomo che sia riuscito a fuggire dai campi di
prigionia della Nord Corea e che presenta la sua storia raccontata nel
libro “Fuga dal Campo 14”, in uscita per Codice Edizioni.