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mercoledì 09 ottobre 2024
 
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Torna la calma a Hong Kong, ma la protesta non si ferma

13/06/2019  I manifestanti chiedono di fermare una legge che consentirebbe l'estradizione in Cina. Si tema che la norma possa colpire oppositori del regime e dissidenti. Annunciate nuove manifestazioni per domenica.

È tornata la calma nelle strade di Hong Kong dopo le violente proteste di mercoledì che hanno scatenato scontri tra manifestanti e polizia nel cuore dell'ex colonia, intorno alla sede del parlamento. Le proteste nascono dalla decisione, da parte delle autorità di Hong Kong, di introdurre una legge che permette l’estradizione in Cina dei sospettati di reati che hanno trovato rifugio nella ex colonia britannica e che prevedono una pena superiore ai 7 anni di reclusione. Le autorità sostengono che la legge punirà i “fuggitivi”, cioè “malviventi e terroristi” che  pensano di trovare a Hong Kong un porto sicuro.

Secondo la governatrice Carrie Lam, la legge sanerebbe un vuoto legislativo che protegge dalla giustizia troppi malfattori. Chi protesta pensa invece che la legge sia una minaccia alle libertà civili perché diventerebbe uno strumento  per estradare in Cina oppositori e dissidenti. Dopo le proteste di mercoledì l’assemblea legislativa di Hong Kong ha deciso di sospendere i lavori e l’esame in seconda lettura della legge controversa.

Intanto i  leader delle proteste contro la legge sulle estradizioni in Cina hanno convocato per domenica una nuova manifestazione. "Lotteremo fino alla fine con la gente di Hong Kong", ha annunciato Jimmy Sham, del Civil Human Rights Front (Chrf), principale gruppo impegnato nelle proteste.

Hong Kong fu ceduta dalla Cina al Regno Unito per un periodo di 99 anni  il 1° luglio  1898. Occupata dal Giappone nel 1941, Hong Kong tornò sotto la sovranità britannica nel 1946. La colonia conobbe un boom economico negli anni Settanta del Novecento. Nel 1982 Londra e Pechino avviarono i colloqui sul futuro di Hong Kong. Nel luglio del 1997 Hong Kong tornò sotto la sovranità cinese con la formula “un paese, due sistemi”, per garantire un certo grado di autonomia. Ma da allora le restrizioni delle libertà sono state costanti e nell’autunno del 2014 imponenti manifestazioni hanno chiesto più democrazia. La governatrice Carrie Lam è stata eletta nel marzo del 2017 ed è considerata una fedelissima di Pechino. Per il suo insediamento, nel giugno del 2017, arrivò da Pechino il presidente Xi Jinping. Un gesto con il quale il leader cinese ha voluto sottolineare l’influenza della Cina su Hong Kong.

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Hong Kong, scontri senza fine e ora l'assedio è nelle università
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