Ha 40 anni e tre bambini piccoli, Gessica Mancini di Cerreto Guidi (Fi), quando scopre di avere il Parkinson; era il 2013. I farmaci trasformano le sue notti in incubi. Gessica sceglie di reagire. Forte del suo passato di artigiana, una notte smette di fissare il soffitto, e comincia a lavorare all’uncinetto. «Ho imparato quando avevo tre anni – racconta - mi aiuta a liberare la mente dai pensieri negativi». Notte dopo notte, l’incubo si trasforma in sogno. Dalle mani di Gessica escono uomini, donne, pecore, case, piante, stelle, e poi Maria, San Giuseppe, Gesù Bambino.
«Quindi - dice -, ho deciso di coinvolgere amiche e vicine di casa, per dare un’accelerata al lavoro e poter così partecipare, lo scorso anno, alla prima edizione della manifestazione locale “La Via dei Presepi”. È nato allora il gruppo "Le dame dell'uncinetto", che conta cinquanta donne, ma anche tre uomini. La nostra opera si è aggiudicata il premio della critica. Mentre festeggiavamo la vittoria, abbiamo capito che non poteva finire così. Ognuna di noi è tornata a casa con un sacchettino di fili, pronta a ricominciare. Maglia dopo maglia, il progetto del presepe all’uncinetto si è ampliato. Serviva aiuto. Ecco allora l’appello sui social, al quale hanno risposto dame da tutta Italia. Da Messina, Viterbo, Sassari, Verona, Milano, Livorno, Siena, Como… sono cominciati ad arrivare pacchi con dentro scene, personaggi, mura, mattoni, strade, pezzi di costumi, contributi preziosi per il maxi presepe: dodici metri di lunghezza per un metro e mezzo di profondità, e non si contano i chilometri di fili utilizzati. «Il tesoro più prezioso - conclude Gessica - è l’amicizia che si è creata fra di noi, siamo un gruppo affiatato, solidale, aperto a tutti».
Il presepe all’uncinetto è una delle opere che costituiscono “Terre di presepi”, una lunga scia di riproduzioni della Natività che, di paese in paese, percorre la Toscana per oltre 300 chilometri: da Firenze a Pisa, da Siena a Lucca, passando anche per il Pratese e il Pistoiese. In questi giorni, si stanno svolgendo le inaugurazioni delle varie opere; alcune rimarranno in esposizione fino al 6 gennaio 2016, altre fino alla fine di gennaio. Lo scorso anno, la prima edizione della manifestazione promossa da un coordinamento costituito da presepisti, parrocchie, enti ed associazioni, ha registrato 200 mila visitatori.
A Usigliano di Lari (Pi), in Valdera, nelle cantine dell’antica fattoria Castelli è visitabile un museo permanente: quaranta realizzazioni del presepista Claudio Terreni. A Porcari (Lu) è allestita una mostra di presepi e diorami con opere di scultori italiani e spagnoli; a Siena, un'ampia collezione di presepi provenienti da tutto il mondo; a Tavarnelle val di Pesa (Fi), un percorso presepiale. Castelfiorentino (Fi) offre oltre cinquanta rappresentazioni artistiche della Natività, sui davanzali delle finestre, nelle chiese, lungo le strade e anche all’interno dell’ex carcere. Da non perdere il presepe meteorologico. A Cerreto Guidi (Fi), c’è il presepe all'uncinetto.
A San Miniato (Pi), la via dei presepi si snoda sui due chilometri del crinale della città. È caratterizzata dal Calendario dell'Avvento, una trentina di opere sul tema della misericordia, realizzate da altrettanti artisti, esposte sulle finestre dello storico seminario; dalla mostra dei presepi costruiti con materiali di riciclo da Roberto Cipollone; dalla passeggiata campestre alla scoperta dei presepi lungo i vicoli carbonari; dal presepe artistico di Mario Rossi; dai tanti presepi tradizionali.
Poi ci sono i presepi di grandi dimensioni. A San Romano (Pi), un’opera monumentale occupa l'intero chiostro del convento. A Cigoli (Pi), paese che ha dato i natali all'artista Lodovico Cardi, ospitato nel santuario della Madre dei Bimbi, c’è il presepe tecnologico più grande della Toscana: 100 metri quadrati di lunghezza, che ospitano statuine alte da sei centimetri a dieci volte tanto. A Petroio (Si), presso Vinci, nella terra di Leonardo, il presepe meccanizzato, allestito esternamente, occupa tutta una collina. Nella vicina Sovigliana (Fi), al presepe artistico è affiancata un’esposizione di diorami.
Nella chiesa di san Pietro a Lecore (Fi), Sauro Mari ha realizzato il presepe dal tema “Profumo di vita dove tutto diventa pane”; l’autore ha utilizzato materiali naturali e di recupero, perché, spiega, «il fermarsi a scoprire la Natività non ha bisogno di eccezionalità, ma di bellezza». Meditazione e riflessione davanti al presepe di Oste di Montemurlo (Pr): intitolato “Venne tra i suoi, e i suoi non l’hanno accolto” (Gv. 1,11), intende porre l'attenzione sul problema dell’accoglienza dei tanti disperati che arrivano nelle nostre coste, e aggiunge un forte richiamo al Giubileo della Misericordia.
A Nicosia di Calci (Pi), a pochi chilometri dalla Certosa, i personaggi del “Presepio che cresce” – occupa ormai buona parte della chiesa parrocchiale - sono realizzati in gesso lavorato e dipinto, e indossano abiti in tessuti d'epoca. A Montignoso (Fi) il presepe racconta, in un suggestivo itinerario, l'intera vita di Gesù. A Montopoli (Pi), il presepe si trova, come da tradizione, nella sacrestia della pieve, ma quest’anno ha una veste nuova: un fondale panoramico che raffigura gli angoli più caratteristici del piccolo borgo.
Nella grotta delle Campore, in località Convalle di Pescaglia (Lu), si trova il presepe realizzato nel 1994 dal Gruppo speleologico alpinistico dell'Alta Val Freddana, che sfrutta lo spettacolo creato dalle formazioni calcaree e da un lago turchese. All'Isolotto di Firenze ai Bassi, il presepe artistico, recentemente rinnovato, è meccanizzato, mentre il manufatto nella parrocchia di Legnaia di Firenze, ricalca la tradizione. Ad Empoli, nell’ex ospedale San Giuseppe, è allestito un presepe napoletano, mentre nella parrocchia di San Giovanni Evangelista, accanto al presepe artistico, va in scena da alcuni anni il presepe vivente. A Poggibonsi (Si), in un capannone, si trova il presepe animato: un percorso illustrato di circa 50 raffigurazioni di antichi mestieri, per un totale di oltre 200 movimenti.
A Tizzana di Quarrata (Pt), il presepe, in stile tradizionale e lungo undici metri, è allestito nell'antica cantina della canonica. Il visitatore, entrando, si trova sotto una volta azzurra cosparsa di stelle che lo accompagnano a visitare il bambino adagiato nella mangiatoia. Nella parrocchia di Traversagna (Massa e Cozzile), c’è il presepe poliscenico. A San Miniato Basso (Pi), quello vivente, che coinvolge oltre trecento figuranti.
Per giorni di apertura e orari, consultare il sito www.terredipresepi.blogspot.it.