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lunedì 11 novembre 2024
 
Lutto
 

Paola Bonzi e don Edoardo Algeri tra le braccia del Padre: ricordo di due angeli della vita

10/08/2019  In meno di dieci giorni la Chiesa lombarda ha perso due grandi protagonisti del bene. Ecco chi erano in questa testimonianza di Francesco Belletti.

In meno di dieci giorni la Chiesa lombarda ha subito due improvvisi lutti: venerdì 2 agosto è mancato don Edoardo Algeri, presbitero nella diocesi di Bergamo e responsabile del servizio dei consultori familiari a livello diocesano, lombardo e nazionale; il venerdì successivo, 9 agosto, è mancata Paola Bonzi, fondatrice e animatrice del Centro di Aiuto alla Vita presso la clinica Mangiagalli di Milano.

Ho avuto la fortuna di conoscere entrambi, in varie occasioni e con modalità diverse: con Paola Bonzi ricordo in particolare una trasmissione televisiva a TV2000, negli studi romani, dove intervenivano su tutela della famiglia e tutela della vita. Mi aveva colpito la grande passione, la concretezza della sua testimonianza, la semplicità delle sue parole (merce troppo rara, nella nostra Chiesa…), e la naturalezza con cui affrontava la sua disabilità: da non vedente, comunque i suoi occhi “lasciavano il segno”.  Una vita spesa a tutela della vita e delle giovani madri, in uno dei luoghi più difficili della città, dove si andava per abortire, e magari si usciva invece convinte che quella nuova vita si poteva comunque accogliere, grazie alla presenza e all’incontro con gli operatori del CAV – che poi sarebbero diventati compagnia e aiuto concreto, fino alla nascita del bimbo e anche dopo.

Con don Edoardo Algeri ho avuto invece più occasioni di incontro, di scambio, anche di riunioni insieme, sia per il Forum delle associazioni familiari, sia per i consultori familiari, che erano la sua grande passione, anzi, potremmo dire “il suo carisma”.  Don Edoardo, da prete e da psicologo, incarnava quotidianamente la consapevolezza che il servizio dei consultori era “la carezza della Chiesa alla famiglia in difficoltà”, e questo si traduceva in una responsabilità forte, puntuale, precisa, professionale e insieme umana. Un prete anche tecnologico – come non dimenticare il suo tablet, sempre aperto a prendere appunti, durante le riunioni… - e anche per questo capace di mandare ogni anno, a me e mia moglie, gli auguri per il nostro anniversario di nozze. Una delicata attenzione che ci sorprendeva ogni volta.

Ora Don Edoardo e Paola ci guardano da lassù, nel confortevole abbraccio del Padre, e capiscono finalmente il senso di tutto questo darsi da fare, di tante preoccupazioni, di tante discussioni. A noi, che restiamo qui, rimane il dolore della perdita, la richiesta di un senso, e la gratitudine per il tempo che abbiamo condiviso. Si semina e ci si affanna, ma i frutti del nostro lavoro sono nelle mani di un Altro. Tutto sta a saper dire il nostro"fiat".

Cara Paola, caro don Edoardo, arrivederci tra le braccia del Padre.

 
 
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