Venezia conquista l'America. La prestigiosa National Gallery of art di Washington, una delle istituzioni museali più rinomate degli Stati Uniti, a pochi passi dal Campidoglio, celebra lo splendore della città nel XVIII secolo con "Venezia: Canaletto e i suoi rivali": una mostra allestita nell'East Building del museo e promossa dalla Fondazione Bracco. Dopo essere stata esposta alla National Gallery di Londra, dal 20 febbraio al 30 maggio nella capitale statunitense la mostra presenta i capolavori del vedutismo veneziano, il genere pittorico che, nel corso del Settecento, si ispirò alla bellezza della città lagunare ritraendola in modo fedele alla realtà, con minuzia di dettagli e particolari architettonici e atmosferici.
L'esposizione propone un viaggio attraverso sessanta opere provenienti da musei e collezioni di tutto il mondo (da Barcellona a Los Angeles, da Lisbona a San Pietroburgo) e mette a confronto l'espressione artistica di Canaletto, il maestro indiscusso dei vedusti veneziani, con quella dei suoi cosiddetti rivali, come Francesco Guardi, Bernardo Bellotto, Luca Carlevarijs e Michele Marieschi.
Ispirati alla razionalità imperante nel secolo dell'Illuminismo, per ritrarre ogni angolo della città nel modo più realistico possibile i vedutisti non di rado usarono la camera oscura (alcuni esempi di antiche camere oscure sono esposte alla mostra), accostando l'arte pittorica alla scienza e alla tecnica. Il vedutismo acquista anche un valore scientifico perché, come osserva il professor Dario Camuffo dell'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima di Padova, la precisione e la minuzia dei dettagli permettono di osservare l'innalzamento del livello del mare mettendo a confronto le immagini del Settecento - che ritraggono ad esempio il fenomeno delle alghe sui muri dei palazzi - con la situazione di oggi.
Il percorso della mostra si apre con la famosa gondola, una delle più antiche di Venezia, un tempo appartenuta al pittore americano Thomas Moran che la portò con sé in America dopo un viaggio nella città lagunare nel 1890. Ora, la splendida gondola campeggia all'ingresso dell'esposizione, nel piano rialzato dell'East Building, per traghettare simbolicamente i visitatori tra i canali di Venezia di tre secoli fa.
"Venezia: Canaletto e i suoi rivali" ha avuto il patrocinio del Comitato per il 150° dell'Unità d'Italia e fa parte di Italy@150, una serie di eventi culturali e di manifestazioni - tra musica, arte, danza, cinema, spettacolo, cucina - organizzati dall'Ambasciata italiana per celebrare la ricorrenza dell'Unità d'Italia in numerose città d'America. Washington, in particolare, dedica all'Italia "La Dolce DC": un programma di eventi ispirati al mito intramontabile della "dolce vita" italiana. Del resto, come ricorda il curatore della mostra di Washington David Brown, tra Venezia e gli americani nel corso del tempo si è costruita una lunga relazione: nel 1966, ad esempio, negli Stati Uniti è nata "Save Venice", un'organizzazione che si impegna a salvaguardare i monumenti della città italiana e che ha contribuito a recuperare molto tesori veneziani.