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venerdì 08 novembre 2024
 
 

Plastici, ingiurie e dentiere, una campagna da dimenticare

23/05/2014 

Se in qualunque Paese del mondo un leader di partito si presentasse per un’intervista in uno studio televisivo con il plastico di un castello-prigione con i volti di politici, imprenditori e giornalisti da imprigionare con una sorta di processo Slanski in Rete, qualcuno chiamerebbe immediatamente le guardie giurate, forse anche la polizia, o almeno un’ambulanza. In qualunque Paese, tranne che in Italia, dove la campagna elettorale per le europee di domenica ha assunto toni inverecondi, mai visti prima nella storia della Prima e nella Seconda Repubblica. E il bello è che nessuno ci fa caso più di tanto. Tutt’al più si guarda alla cosa con un sorriso, si minimizza, pensando che se ne sono viste tante e  passerà anche questa. Forse il retro pensiero corre al passato di cabarettista di chi pronuncia tali ingiurie. Beppe Grillo, leader del Movimento Cinque Stelle, ha insultato e sbeffeggiato nelle piazze d’Italia come non mai i suoi avversari politici. Per uno di questi ha invocato persino la lupara bianca. E’ saltata fuori anche la vivisezione per il povero Dudù, il barboncino di Berlusconi. Il quale, dal canto suo, lo ha definito Hitler (ma Grillo ha risposto che si sente “oltre Hitler”).

Il leader di Forza Italia, che una volta alla settimana sconta una condanna per frode fiscale ai servizi sociali in un centro per anziani (un unicum mondiale, anche questo senza precedenti), ha impostato la sua campagna elettorale su animali e dentiere. Di Europa, invece, si parla poco e male. Tutto si riduce a un test elettorale, come vuole apertamente il minaccioso Grillo, di cui dell’Europa non frega assolutamente niente. E anche il premier e leader del Pd Renzi, a parte qualche preambolo introduttivo sulle magnifiche sorti e progressive dell’Unione europea, ha impostato tutta la campagna elettorale sull’attività del suo Governo e su molte promesse, come le 80 euro al mese anche a pensionatie  lavoratori autonomi. Il risultato è che le elezioni europee si sono trasformate in un duello tra Grillo e Renzi, che si contendono soprattutto le astensioni (il dato è impressionante) e i voti in uscita del Centrodestra. Tutti gli altri a fare da comprimari, compresi i moderati cattolici, completamente evaporati e ridotti al ruolo di ectoplasmi. Se ne incontra qualcuno in tarda notte, in qualche tribuna politica, enunciare compunto il proprio programma dietro compunta domanda di qualche giornalista, in un silenzio da studio televisivo irreale. E par di veder spuntare il fantasma di Jader Jacobelli.

 
 
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