logo san paolo
sabato 01 aprile 2023
 
Canale di Sicilia
 

Tragedie in mare e speculazioni ideologiche

19/04/2015  Le migrazioni sono un problema internazionale. Aiutare lo sviluppo dei Paesi da cui partono i migranti è l'unica vera soluzione.

Un barcone di migranti approdato in Italia (Reuters§).
Un barcone di migranti approdato in Italia (Reuters§).

Se volessimo abbassarci ai livelli della quotidiana polemica politica, potremmo chiedere a coloro che a gran voce chiesero l'abolizione della missione Mare Nostrum come si sentono oggi, dopo l'affondamento del peschereccio carico di migranti. Una tragedia dal bilancio provvisorio di 700 morti, uomini donne e bambini annegati mentre un mercantile si avvicinava per provare a prestare soccorso. Una strage del mare che certo non sarebbe successa se in quelle acque fossero ancora attive le esperte unità della nostra Marina militare.

Ma sono polemiche di pochissimo respiro di fronte a un simile sacrificio di vite. E di fronte al dramma politico e culturale dell'Italia, dove il dibattito sull'immigrazione non riesce a fare il dovuto salto di qualità. I flussi migratori che ci investono non sono un problema italiano ma un problema mondiale. E possono essere affrontati, e le loro conseguenze attenuate, solo in un contesto internazionale. 

In una situazione così drammatica è facile parlare alle viscere e speculare sulle legittime preoccupazioni dei cittadini. Salvini, il leader della Lega Nord, si sta costruendo una carriera con le sparate irrealizzabili e le pseudo-soluzioni fantasiose, con il "cattivismo" di maniera buono al massimo per le Tv. Come in queste ore, quando il leghista ripropone quella politica dei respingimenti che fu un fallimento totale già nel 2011, all'epoca di Bobo Maroni ministro leghista degli Interni.

Quello che invece serve, con un problema così complesso, è il cervello. E il cervello dice che la strada utile può essere solo una: aiutare lo sviluppo dei Paesi da cui partono i migranti, per convincere quante più persone possibile a restare, a costruirsi un futuro là e non qui. E nel frattempo, cercare di salvare quante più vite dalla morte in mare.

E' inutile nascondersi che non sarà facile. Anzi, sarà molto difficile. Bisognerà mettere d'accordo almeno tutti i Paesi della Ue, che oggi spende la miseria di 3 milioni al mese per le questioni delle migrazioni che pure così drammaticamente la investono. Bisognerà elaborare un piano efficace per gli investimenti. Bisognerà trovare l'energia politica per muoversi tra Paesi difficili, fronti di guerra, ricorrenti crisi economiche. Occorrerà tempo, e nel frattempo bisognerà fronteggiare l'emergenza: anche qui, serve uno sforzo coordinato della Ue, una specie di Mare Nostrum che impegni però non solo l'Italia ma tutti i 27 Paesi dell'Unione, che devono dividersi anche gli oneri della crisi che ha per teatro il Mediterraneo.

E' complicato, ma è l'unico modo per ottenere risultati durevoli. Il ciarpame ideologico che immagina blocchi navali, spedizioni militari o la trasformazione dell'Italia in un grande gulag per migranti, lasciamolo ai demagoghi.  

I vostri commenti
40

Stai visualizzando  dei 40 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo