Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
mercoledì 26 marzo 2025
 
 

13 milioni di nuovi schiavi. Liberiamoli

18/05/2011  L'esperienza di Luis CdeBaca, responsabile Usa per la lotta al traffico di esseri umani, e le nuove frontiere delle lotte.

Quando due anni fa Barack Obama nominò Luis CdeBaca  responsabile del  Dipartimento di Stato  per la lotta al traffico di esseri umani sapeva di affidarsi a un mastino. Uomo dal fisico imponente, CdeBaca ha nel Governo americano la reputazione di essere il più irriducibile avversario delle nuove forme di schiavitù. Nella sua carriera di giudice federale, cominciata nel 1993, CdeBaca ha mandato in carcere almeno un centinaio di trafficanti di esseri umani  e favorito il recupero di circa 600 persone vittime delle nuove forme di schiavitù.

     Luis CdeBaca ha portato la sua testimonianza alla conferenza intitolata Costruire ponti di libertà: la collaborazione fra pubblico e privato per porre fine alla schiavitù dei nostri giorni. L'evento è stato organizzato a Roma da Miguel Diaz, ambasciatore degli Stati Uniti presso la Santa Sede, e  dalla  St.Thomas University di Miami. La lotta al traffico di esseri umani e alle nuove forme di schiavitù rappresenta da tempo uno dei temi di maggiore collaborazione fra il Governo degli Stati Uniti e la Santa Sede.

      “Nel mondo le vittime delle nuove forme di schiavitù sia in campo sessuale che in quello lavorativo sono milioni. La stima più prudente calcola circa 13 milioni di persone, quella più pessimista ne calcola oltre il doppio: 27 milioni”, ci dice CdeBaca.  “Negli ultimi dieci anni”, aggiunge il consigliere di Obama, “abbiamo fatto enormi progressi nel consolidare le leggi e le istituzioni che ci aiutano a combattere le moderne schiavitù. Ora che entriamo nella seconda decade di questo impegno occorre costruire una collaborazione a tutti i livelli per vincere questa nostra  battaglia”.  Perciò alla conferenza romana hanno partecipato rappresentanti del  mondo delle imprese (le nuove forme di sfruttamento spesso vengono scoperte all'interno dei luoghi di lavoro) e delle diverse organizzazioni impegnate contro il traffico di essere umani.

     Fra queste sono in primo piano quelle gestite dai religiosi, come  Talitha Kum, la Rete internazionale di vita consacrata contro la tratta di persone. “Noi religiose”, dice suor Estrella Castalone, “siamo a diretto contatto con varie forme di povertà, tocchiamo con le nostre mani le sofferenze e le umiliazioni inflitte alle vittime del traffico di esseri umani”. Ma il ruolo delle religiose e dei religiosi può andare ben oltre la semplice assistenza e protezione delle vittime. Luis CdeBaca ricorda che quando era magistrato ha risolto molti casi grazie alla collaborazione tempestiva di suore e preti impegnati sul territorio. “In certi contesti”, ammette CdeBaca, “si muovono meglio loro dell'amministrazione federale”.

Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
I vostri commenti
1

Stai visualizzando  dei 1 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo