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domenica 06 ottobre 2024
 
Libri
 

Tre donne e un vescovo: esce il nuovo libro di Fabio Zavattaro

23/08/2019  Il potere della parola per costruire ponti e non muri: presentato in anteprima nei prossimi giorni in Salento con una serie di appuntamenti speciali, il nuovo libro della storica firma di Avvenire e vaticanista Rai, oggi direttore del Master di giornalismo dell’Università Lumsa in Roma

Fabio Zavattaro, giornalista vaticanista e Direttore scientifico del Master di giornalismo dell’Università Lumsa in Roma, presenterà il suo nuovo libro “Tre donne e un vescovo” (Dario Flaccovio Editore) in anteprima nazionale in un tour di tre date nel Salento.

Sabato 24 agosto, ore 21.00 in Palazzo Bitonti a Montesano Salentino, in provincia di Lecce, Zavattaro dialogherà con la professoressa Silvia Quarta Serafino e il sindaco Giuseppe Maglie.

Lunedì 26 agosto, alle ore 20 presso Palazzo Gallone, sarà il turno di Tricase. A discutere del libro insieme all’autore ci saranno Mons. Vito Angiuli (Vescovo di Ugento – Santa Maria di Leuca), Furio Aharon Biagini (docente di Storia dell’Ebraismo all’Università del Salento) e Mariarita Ciccarese (Associazione DIALOGO di Lecce).

Giovedì 29 agosto, alle ore 19.30, la terza presentazione salentina avrà luogo a Maglie nella sala conferenze della Libreria Cartoffice che ospiterà, oltre all’autore, l’esperto in dialogo interreligioso Roberto Muci, il vice presidente nazionale ACI per il settore adulti Maria Grazia Vergari e Don Pasquale Fracasso, direttore diocesano dell’Ufficio Pastorale Giovanile dell’arcidiocesi di Otranto.

Con il libro “Tre donne e un vescovo”, edito da Dario Flaccovio Editore, ritornano protagonisti alcuni dei temi più attuali nel nostro Paese.

Solidarietà, dialogo, accoglienza, pace, riconciliazione: parole facili da pronunciare ma che rimandano a valori universali difficili da praticare in una società come la nostra, sempre più chiusa e isolata dalla costruzione di muri, materiali e non.

E se queste qualità costituissero invece un patrimonio comune di religioni apparentemente distanti tra loro?

Zavattaro raccoglie le conversazioni di un vescovo, monsignor Tommaso Valentinetti arcivescovo di Pescara, con tre donne che rappresentano ognuna una realtà religiosa differente: Maria Bonafede, pastore e già moderatrice della Tavola valdese, Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma e Ilhamallah Chiara Ferrero, segretario della Comunità religiosa islamica italiana. Una fedele musulmana, una credente nella torah e una donna già moderatrice della Tavola valdese, ognuno secondo le specificità del proprio credo, siedono attorno a un tavolo con un arcivescovo e dialogano sui temi caldi di questo particolare periodo storico, che Papa Francesco ha definito “non un’epoca di cambiamenti, ma un cambiamento d’epoca”.

Ad emergere tra le pagine di “Tre donne e un vescovo” (Dario Flaccovio Editore) è soprattutto il potere del dialogo, della parola come strumento di conoscenza per superare gli stereotipi e pregiudizi che nascono dall’ignoranza verso ciò che è lontano, diverso, sconosciuto.

Ecco allora che la fede, da pretesto antagonistico anche sul piano politico, può trasformarsi in un messaggio di speranza in grado di accompagnare il fedele, quale che sia la sua religione, verso un reale processo di inclusione in cui nulla e nessuno sia escluso, ma anzi considerato come fonte di arricchimento spirituale e sociale.

“Il pluralismo – dice Zavattaro - non è più un fenomeno sociale transitorio, ma un fatto radicato profondamente, anche a causa dei flussi migratori che stanno modificando il volto del nostro paese, in senso sempre più multiculturale e multireligioso. È una realtà che da un lato mette in discussione il modo di vivere, lo sviluppo delle nostre comunità, e, dall’altro, chiede nuovi modelli di convivenza capaci di armonizzare le diversità, in una accoglienza che non sia esclusione o emarginazione”.

“Dobbiamo inoltre ricordarci – conclude – che non è storia solo dei giorni nostri: le migrazioni accompagnano la vita dell’uomo sin dal suo comparire sulla terra. In un Paese dalla memoria corta, questo preoccupa, fa paura”.

Giornalista professionista dal 1983, Fabio Zavattaro comincia la sua attività lavorativa nel 1978 nella redazione dell’agenzia Sis (poi Sir), promossa dalla Conferenza episcopale italiana. Nel 1981 passa al quotidiano Avvenire, prima a Milano, dove si occupa di estero e in modo particolare di Est europeo e Medio Oriente, e poi a Roma, come vaticanista. Dal 1991 al 2016 ricopre lo stesso ruolo in Rai, seguendo i viaggi di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Papa Francesco. Dall’estate del 2018 è Direttore scientifico del Master di giornalismo dell’Università Lumsa in Roma.

 
 
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