Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
venerdì 11 ottobre 2024
 
 

Trieste abbraccia e piange i due agenti uccisi

07/10/2019  Una comunità cittadina sconvolta dall'efferato omicidio dei due poliziotti si stringe attorno ai familiari delle vittime. "E' il dolore che questa città conosce da sempre", commenta il vescovo di Trieste, Monsignor Crepaldi.

i due agenti uccisi, Matteo Demenego (sinistra) e Pierluigi Rotta
i due agenti uccisi, Matteo Demenego (sinistra) e Pierluigi Rotta

Mentre gli inquirenti cercano di ricostruire la dinamica precisa dei tragici eventi che hanno portato alla morte, venerdì scorso, dei due agenti di polizia, Pierluigi Rotta e Matteo Demenego,  uccisi in questura di Trieste  durante una sparatoria, dal ventinovenne cittadino dominicano,  Alejandro Augusto Stephan Meran, la città s’è stretta  attorno al dolore dei familiari dei due poliziotti. Un abbraccio affettuoso che ha commosso anche lo stesso questore Giuseppe Petronzi: “Ho quasi la sensazione fisica della città e del Paese che ci abbraccia, c’è gente che vuole donare soldi per i parenti delle vittime, altri che vengono a dire una preghiera. Vorrei raccogliere i disegni lasciati dai bambini e farne un libro in memoria dei nostri agenti”, ha commentato.  

Ieri mattina nella chiesa greco-ortodossa del capoluogo giuliano si è celebrata una funzione religiosa in memoria dei due agenti. Trascorsi i tempi necessari per l’autopsia,  le salme di Demenego e Rotta saranno messe a disposizione delle famiglie. I funerali si svolgeranno, con ogni probabilità, nei paesi d’origine dei due agenti, a Velletri e Pozzuoli.  Parole  di commozione sono state pronunciate dal vescovo di Trieste, monsignor Giampaolo Crepaldi,  nel corso dell'omelia in ricordo dei due agenti: "Due ragazzi a cui è stata tolta vita da una insensata follia omicida. E il dolore che questa città di Trieste conosce da sempre, per averlo provato tante volte nella sua storia, è comparso di nuovo acuto e lancinante per la perdita di due giovani promettenti a cui stato rubato il futuro".

 Sabato scorso il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza aveva  dichiarato una giornata di lutto cittadino,   listando di nero i  palazzi istituzionali.  Molti esercenti hanno abbassato le saracinesche a metà in segno di cordoglio. Poco dopo le 12.00 macchine della Guardia di Finanza e dei carabinieri in segno di solidarietà hanno raggiunto il tratto della sparatoria davanti la Questura, dove  centinaia di triestini per tutta la mattina hanno voluto dimostrare solidarietà deponendo fiori, ceri e  pensieri scritti su biglietti.  E' seguita poi una fiaccolata silenziosa.

   E un altro sit-in fiaccolata  per ricordare i due agenti uccisi, è stato organizzato dai sindacati della Polizia di Stato Siulp-Siulp Fd-Sap, Fsp, Federazione Silp Cgil-Uil Polizia davanti alla questura di Napoli per oggi, alle ore 19. "Questo ennesimo sacrificio di eroici servitori dello Stato dimostra che in queste condizioni non si può più lavorare. Ai cittadini ed ai poliziotti va dato un segnale di rassicurazione e di incentivazione, affinché tutti sappiano che chi non rispetta la legge e la vita umana nel nostro Paese non avrà più sconti. Senza trascurare che è da tempo che chiediamo a gran voce dotazioni idonee perché abbiamo bisogno di maggiori tutele. Al Governo diciamo che è giunto il momento che tratti la sicurezza come un investimento da sostenere e non più come un costo da tagliare«, si legge nel comunicato dei sindacati di polizia. Rotta era figlio di un ex poliziotto del commissariato di Pozzuoli, ora in pensione, ed era molto conosciuto nella cittadina della provincia di Napoli.

Sul versante delle indagini, gli inquirenti sono convinti che il killer abbia  agito  con lucidità e ben presente a se stesso, e non, come sostenuto dalla difesa, in preda a gravi disturbi psichici; per questo il gip di Trieste ha convalidato il fermo e  firmato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per l'indagato. Emerge, infine, dalla ricostruzione della sparatoria, durata solo cinque minuti, che Meran avesse grande familiarità con le armi.  

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo