Incitamento alla violenza, discorsi d’odio, aggressività smisurata: la Rete internet sembra diventare sempre più il “palcoscenico” sul quale ci si sente liberi di denigrare, insultare, demolire, “uccidere” con la parola quello che riteniamo il nostro nemico o bersaglio da distruggere. Anche Papa Francesco è intervenuto su questo (e non si riferiva solo a ciò che avviene nei social network): «Chi insulta il fratello, lo uccide nel proprio cuore», ha detto. Le parole ingiuriose «non hanno la stessa gravità e colpevolezza dell’uccisione, ma si pongono sulla stessa linea, perché ne sono le premesse e rivelano la stessa malevolenza».

I dati confermano questa pericolosa deriva, che sta trasformando uno straordinario strumento di comunicazione e di relazione, qual è internet, in “sfogatoio” della più violenta aggressività verbale. Secondo un’indagine dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo (sul tema “Diffusione, uso, insidie dei social network”) il problema è molto sentito dai giovani italiani: 7 su 10 (il 69,9%) l’hanno sperimentato in prima persona, e quasi il 90% degli intervistati (89,4%) ne ha un’opinione negativa.
È per questo che nasce l’iniziativa “Parole O_Stili”: il 17 e 18 febbraio si ritrovano a Trieste oltre 500 tra giornalisti, manager, politici, docenti, comunicatori (anche noi di Famiglia Cristiana – la nostra testata è media partner dell’evento) per contrastare l’ostilità dei linguaggi nei media, in particolare in Rete. “Parole O_Stili” nasce come progetto collettivo per far riflettere sulla non neutralità delle parole e sull’importanza di sceglierle con cura.
A Trieste, dalla “due-giorni” – realizzata col sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia – sarà presentato un “Manifesto della comunicazione non ostile” scritto a più mani dalla community che vi parteciperà con l’obiettivo di ridurre, arginare e combattere i linguaggi negativi che si propagano facilmente in Rete.

La prima giornata di lavori, che verrà aperta dalla Presidente della Camera Laura Boldrini, sarà dedicata al confronto su linguaggi e comportamenti digitali e sottoscriverà il “Manifesto della comunicazione non ostile”. Durante la seconda giornata saranno aperti al pubblico nove tavoli tematici (per iscriversi: www.paroleostili.it) su: social media e scritture; giornalismo e mass media; viaggi, sport e divertimento; politica e legge; business e advertising; in nome di Dio; giovani e digitale; bufale e algoritmi; bambini e social media.
«Ritengo molto utile unire le forze per lanciare una mobilitazione di tutti coloro che sono contrari all’odio in rete», sottolinea Laura Boldrini. «Il discorso d’odio (hate speech, in inglese) non può rappresentare il prezzo da pagare per essere presenti sullo spazio digitale. Una community contro la violenza sul web fornisce uno strumento in più a disposizione di chi è impegnato a contrastare questo fenomeno ma anche di chi ne è, suo malgrado, vittima».

Rosy Russo, ideatrice del progetto, aggiunge: «La Rete sta diventando il luogo privilegiato dell’incitamento all’intolleranza, all’odio, alla diffamazione. Parole O_Stili ha l’ambizione di invertire questo trend diffondendo online il virus positivo dell’inclusione e del rispetto grazie a una community capace di raggiungere quasi 4 milioni di persone su Facebook e 4 milioni su Twitter. Se mettiamo insieme la paura di cadere nelle trappole della rete, di non riuscire a “porgere l’altro tweet”, di essere in difficoltà a essere se stessi, di non avere più la voglia di confrontarsi perché c’è sempre un troll dietro l’angolo, ecco svelato l’origine di questo movimento di idee. Perché per noi le relazioni hanno il profumo del rispetto».