Fantasia
è uno dei film più celebri e amati realizzati dalla Disney. La
formula del successo è semplice e geniale. Accompagnare le
splendide immagini dei cartoni animati con le note di alcuni
capolavori della musica classica. Una prima versione di Fantasia,
vera pietra miliare nella storia del cinema di animazione, fu
realizzata nel 1940 con l’accompagnamento dell’Orchestra di
Philadelphia diretta da Leopold Stokowski. Sessanta anni dopo il
nipote di Walt Disney, Roy, produsse il remake Fantasia 2000,
questa volta accompagnato dall’Orchestra di Chicago diretta da
James Levine.
Ma
vedere Fantasia al cinema è una esperienza ben diversa dal
vederlo e ascoltarlo in una sala da concerto, con l’orchestra che
si esibisce sul palco. Come sta accadendo in questi giorni al Parco
della Musica di Roma, dove per la prima volta in Italia il film viene
presentato “live in concert”, con i musicisti dell’Orchestra
Nazionale di Santa Cecilia diretti da Keith Lockhart.
Sullo
schermo scorrono le immagini sia del primo Fantasia sia di
quello del 2000, per la gioia di grandi e piccini. Le scene sono
quelle immortali impresse nella memoria di tutti: il goffo ballo di
struzzi, ippopotami ed elefanti sulle note della Danza delle ore di
Ponchielli; Topolino nei panni di un mago maldestro mentre
l’orchestra esegue L’Apprendista stregone di Dukas; le danze
campestri e il temporale mentre risuonano le note della Sinfonia
“Pastorale” di Beethoven. In più Caikovskij, Debussy,
Stravinskij, Elgar e Respighi.
Il
pubblico si commuove, ride e applaude. Per una volta nessun problema
se un bimbo fa un commento a voce alta o scoppia a ridere. Il clima è
festoso e il direttore d'orchestra americano ci mette lo spirito
giusto. Lo spettacolo è assicurato, sia per la bellezza delle
immagini sia per la qualità dell’esecuzione, garantita dalla
miglior orchestra sinfonica italiana. Si replica fino al 9 gennaio e,
viste le richieste, il 6 c’è stato addirittura un doppio
spettacolo, al mattino e al pomeriggio.
Tanti
i bambini alla prima del 5 gennaio, accompagnati da genitori e nonni.
“Noi abbiamo la possibilità grazie a questo capolavoro di far
conoscere tanta bella musica a un pubblico nuovo che per la prima
volta sente una grande orchestra dal vivo”, dice Michele
Dall'Ongaro, sovrintendente dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
. Infatti il concerto ha offerto l’occasione, a molti bambini, di
vedere per la prima volta un’orchestra dal vivo. E chissà che
alcuni fra loro non decidano di tornare a un concerto o magari di
studiare uno strumento musicale.