Marine ce l'ha fatta, praticamente metà della Francia, dopo il primo turno delle regionali, espone il vessillo blu del Front National. I risultati sono eloquenti: più del 40% in Provenza, 30% in Languedoc, praticamente tutta la fascia mediterranea vede il Front National in testa. Al nord va anche meglio: l’estrema destra conquista la Piccardia con il 50% di preferenze nella sola città di Calais. E poi la Normandia, l’Alsazia, lo Champagne, la Lorena. Dopo gli attentati di gennaio, i jihadisti sono tornati una sera di novembre a mietere vittime nel cuore della patria di Voltaire. I frontisti di estrema destra son di ritorno anche loro, dopo il successo inaudito alle municipali del 2014, son tornati dietro alle orme torbide dei terroristi, raccogliendo meticolosamente ció che questi hanno seminato: le paure, la diffidenza verso i migranti, la sensazione di essere abbandonati dallo Stato, una sensazione amara cominciata con la crisi economica e amplificata dall'assurdo tributo di sangue della "generazione Bataclan".
Marion Marechal Le Pen, 25 anni, nipote di Marine Le Pen, ha fatto il pieno di voti per il Front National in Provenza e Costa Azzurra (Ansa).
Tre settimane fa il Primo Ministro Manuel Valls aveva addirittura ipotizzato una fusione tra i socialisti e i repubblicani di Sarkozy per far sbarramento alla minaccia FN. Ci ha guadagnato uno tsunami di critiche al vetriolo e l'obbligo di qualche spiegazione imbarazzata. Ma come ha fatto Marine? Su cosa ha fatto leva per ottenere questa valanga di consensi? Si possono identificare due discorsi diversi all'interno dello schieramento lepenista, a seconda dell'identità delle regioni in cui I frontisti si sono presentati, con qualche denominatore comune fra cui spicca la demonizzazione dei migranti e del loro bagaglio di miseria, capro espiatorio valido per tutti i membri del partito. Nella regione PACA (Provenza, Alpi e Costa Azzurra), Marion Marechal Le Pen, la bionda e avvenente nipote di Marine, nonostante i suoi venticinque anni, è la più fedele alleata del nonno Jean Marie, quella che più di tutti ha raccolto la sua eredità ideologica, qualcuno potrebbe serenamente parlare di indottrinamento, con una mole di ragionamenti che potrebbero sembrare estremi persino per gli intendenti dell'Ancien Regime.
La Marechal Le Pen ha puntato tutto il suo discorso sull'identità culturale provenzale minacciata dalle invasioni islamiche. C'è da dire che nel PACA, la giovane Marion è in ottima compagnia. A darle man forte ci pensa il supermediatizzato sindaco di Beziers, Robert Menard, ex presidente di Reporters Sans Frontieres incredibilmente passato, con una piroetta incomprensibile, dalla difesa dei giornalisti perseguitati a una politica comunale sotto l'egida FN, dai toni autoritari e venata di razzismo. Menard si è reso recentemente protagonista di uno scandalo tragicomico, truccando in modo grottesco una fotografia scattata a Budapest a un treno affollato di migranti, e inserendo sulla fiancata la scritta "Beziers" come se il treno fosse diretto proprio verso la sua città. Ad aiutare, in modo involontario peró, il successo del Front in Costa Azzurra ci ha anche pensato Christian Estrosi, l'aitante sindaco di Nizza, l'abbronzato superuomo che fa jogging coi pensionati sulla Promendade des Anglais, fedelissimo di Sarkozy, che a forza di fare l'occhiolino ai lepenisti, imitando la loro politica e il loro programma per attingere voti, ha finito per "abituare" gli elettori a certi toni. Ora i nizzardi il Front National lo votano davvero, non più solo un surrogato che tenta di scimmiottarlo.
Per quanto riguarda le regioni a nord, il discorso è un po' diverso. Si parla sempre di migranti, ma non tanto in termini di "minaccia identitaria", quanto di "minaccia economica", considerando che il mercato in crisi non sarà in grado di assorbire la nuova mole di manodopera venuta da lontano e si affosserà. Questo è il leit-motiv di Marine Le Pen in Piccardia- Pas de Calais, una regione già afflitta dalla disoccupazione dopo la crisi della siderurgia, dove molti abitanti campano di sussidi. La recente fusione delle due regioni, Piccardia e Pas de Calais, appunto, ha fatto sì che le sovvenzioni statali si siano ridotte e gli abitanti si sentano più che mai abbandonati da Parigi. Come poi non parlare di migranti a Calais, dove la famigerata "jungle" l'accampamento mostruoso dove vivono migliaia di profughi in attesa di poter attraversare la Manica alla volta dell'Inghilterra, scatena le paure dei locali? La giungla di Calais è l'asso della Manica di Marine in Piccardia. L’ha calato e ha vinto. Hollande e i suoi dovranno essere fermi e compatti per affrontare il secondo turno. Oggi più che mai riappare fulgida l’immagine del presidente, lo scorso venerdì, durante la cerimonia ufficiale in omaggio alle vittime agli Invalides, seduto in silenzio a far fronte agli eventi. Solo.