Stanchezza, irritabilità, scarsa concentrazione, sonnolenza, apatia e maggiore desiderio di cibi dolci, con il conseguente rischio di ingrassare. Con l’arrivo dell’autunno, l’umore di un italiano su quattro si fa grigio come il tempo e, talvolta, si accompagna a manifestazioni fisiche come dolori, rigidità muscolare, cefalea, stipsi o disturbi gastrointestinali.
Tutta colpa del meteo, perché la diminuzione delle ore di luce e i cambiamenti climatici sono in grado di provocare una serie piuttosto ampia di sintomi e malesseri, soprattutto nei soggetti più sensibili. «In particolare, è il minore irraggiamento solare a mandare in tilt l’orologio biologico, sconvolgendo i ritmi circadiani e influenzando il sistema endocrino», spiega la professoressa Cristina Colombo, primario del Centro disturbi dell’umore dell’Irccs Ospedale San Raffaele Turro di Milano. «Stimolando il cervello attraverso meccanismi complessi, le onde luminose influenzano la produzione di neurotrasmettitori, fra cui la serotonina, nota per il suo ruolo nella regolazione dell’umore: non a caso, nel cambio di stagione si assiste a un picco di ricoveri e richieste di visite per le oscillazioni depressive».
COLPA DEL BUIO
Uno studio pubblicato sull’American journal of preventive medicine ha addirittura mostrato come sul più famoso motore di ricerca del Web, le indagini su sintomi e cure delle malattie mentali si impennino in alcune stagioni e crollino in altre. Nello specifico, parole come “ansia”, “depressione”, “anoressia”, “bulimia” e addirittura “schizofrenia” o “suicidio” vengono cercate con maggiore frequenza in inverno piuttosto che in estate.
«Ovviamente, occorre sempre fare attenzione nel distinguere un disturbo stagionale da una condizione patologica», tiene a sottolineare la professoressa Colombo. «La vera depressione viene diagnosticata quando, per almeno due settimane, si è incapaci di svolgere le normali attività quotidiane: il tono basso dell’umore persiste tutto il giorno, a prescindere dalla luce e dagli eventi piacevoli; si perde qualsiasi interesse, anche verso quello che prima appassionava; tutto comporta fatica, si dorme male, manca l’appetito e si cullano solamente pensieri negativi, sovente di morte».
Ben diverso è “sentirsi giù” quando la stagione cambia, un malessere passeggero che – seppure frustrante – non limita la vita nel lavoro e nelle relazioni con gli altri.
IL MATTINO È ORO
Fatte queste considerazioni, il principale rimedio per contrastare la tristezza stagionale è la fototerapia, che consiste nell’esposizione a una luce filtrata (in modo da non danneggiare occhi e pelle), emessa da particolari lampade, reperibili anche in commercio per svolgere le sedute comodamente a casa. «Ma il metodo più semplice è sostare in stanze luminose nelle prime ore del mattino, dalle 8 alle 10, o meglio ancora fare una passeggiata veloce all’aperto di almeno mezz’ora, perché anche il movimento ha un ruolo essenziale in questo periodo dell’anno».
E poi? Di certo una dieta varia, equilibrata e completa di macro e micronutrienti può aiutare a combattere malinconia e spossatezza, soprattutto se ricca di cibi dalle proprietà toni. canti ed energizzanti. Semi di girasole, cioccolato fondente, lenticchie, fagioli, banane e spinaci sono ottimi ad esempio per il loro contenuto di magnesio, anche disponibile come integratore alimentare sotto forma di polvere o compresse da assumere durante giorno: si tratta di un elemento prezioso per il sistema nervoso, perché stimola la produzione di serotonina, un’endorfina che svolge un’azione antidepressiva.
MERAVIGLIOSA MELATONINA
Anche le vitamine del complesso B – in particolare, la B2 (riboflavina) e la B6 – possono contribuire a ridurre stanchezza e senso di affaticamento. Tra i minerali, è importante assicurarsi il giusto apporto di ferro, potassio, zinco, calcio, fosforo e rame, portando a tavola in abbondanza frutta e verdura di stagione, oltre che bevendo almeno due litri di acqua al giorno per facilitare l’espulsione delle tossine.
Con il medico, si può valutare inoltre un’integrazione di melatonina, grande regolatore di quell’orologio biologico secondo cui tutti i processi fisiologici dell’organismo (fame, sonno, veglia...) funzionano a cicli di circa 24 ore. «Assunta in maniera regolare, riequilibra questo ritmo naturale e, di conseguenza, incide sulla modulazione dell’umore», suggerisce la professoressa Colombo.
Infine, in erboristeria si può trovare una serie di piante dall’azione tonica e stimolante (ginseng, eleuterococco, rodiola, guaranà o ginkgo biloba), tutte in grado di contrastare lo stato di sonnolenza e apatia. Molto valida è soprattutto la griffonia, grazie al contenuto di 5-HTP, l’aminoacido diretto precursore della serotonina e, dunque, del buonumore.
SERVE L’ACIDO FOLICO
Secondo l’esperta di salute mentale Therese Borchard, fondatrice del progetto Hope & Beyond, una comunità on line dedicata a chi soffre di disturbi cronici dell’umore, le persone carenti di acido folico rispondono male ai trattamenti antidepressivi. Questa sostanza si trova in abbondanza nelle verdure a foglia verde (carciofi, broccoli, asparagi, spinaci, lattuga), nei legumi (fagioli, ceci) e in alcuni frutti (arance, fragole e frutta secca), ma ha una ridotta biodisponibilità, cioè non viene assorbita facilmente dall’organismo. Per questo, si possono utilizzare dei supplementi per garantirsi uno status ottimale.
ORIENTARE LA STANZA
Per migliorare l’umore, è consigliato sostare in stanze luminose dalle 8 alle 10 del mattino.
PROVA COL GINSENG!
In erboristeria, si possono trovare piante dall’azione tonica e stimolante in grado di contrastare la sonnolenza e l’apatia.