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giovedì 12 settembre 2024
 
 

cari registi la vita non è solo violenta

08/09/2013 

Siamo ovviamente molto felici che con Sacro Gra, il poetico documentario di Gianfranco Rosi, il Leone d'Oro sia tornato a un film italiano dopo ben quindici anni. Ma la settantesima edizione della Mostra del Cinema di Venezia passerà agli annali per l'alto numero di pellicole che hanno mostrato scene di violenza insostenibile e, in generale, una visione angosciante e desolata della vita. Nulla è stato risparmiato agli occhi e alle orecchie del povero spettatore: tutte le perversioni dell'animo umano sono state sviscerate con dovizia di particolari, per non parlare dei morti ammazzati, in cui nemmeno gli animali sono stati risparmiati (persino una tartaruga viene uccisa!).

Sono quasi tutti film formalmente impeccabili, ma questa è un'aggravante. Esemplare è il caso di Miss violence, premiato con il Leone d'Argento, storia di un uomo che prima violenta figlie e nipoti e poi le fa prostituire. Per tutto il film, sembra che il regista greco  Alexandros Avranas dica allo spettatore: “Guardate come sono bravo a farvi soffrire”. Questo compiacimento verso il male, oltre che in parte nella giuria, ha fatto breccia anche in molti critici.  A Gianni Amelio, che pure non ha certo realizzato un capolavoro con “L'intrepido”, è stata rivolta la seguente critica: lei ha fatto un film consolatorio. Al che, lui ha risposto: «Ma io ho bisogno di essere consolato».
Non si vuole certo negare che nel mondo non accadano le brutture raccontate nei  film, né tantomeno negare il valore di un cinema che le denunci. Ma i veri maestri del cinema innervano anche  le loro opere più estreme, pensiamo ad Arancia meccanica o a Full metal jacket di Stanley Kubrick, di una forte tensione etica. In Miss Violence, in Gerontophilia, in The child of God, in Moebius e in altre pellicole passate in questa Mostra, invece,  sembra ci sia solo il puro gusto di scioccare il pubblico. E allora sottoscriviamo in pieno l'appello di uno spettatore che ha partecipato al concorso “Codacons-Ridateci il biglietto” dedicato alle migliori stroncature: «Registi di Venezia70: la vita è anche bella!». 


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