Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
lunedì 14 ottobre 2024
 
I lettori ci scrivono
 

Troppo buoni con Renzi

09/10/2014  Un lettore di Famiglia Cristiana ci scrive: «Sono un po’ deluso nel constatare le vostre scarse critiche all’attuale Governo del presidente Renzi...». Siete d'accordo?

Sono un vecchio abbonato e da sempre ho apprezzato la vostra imparzialità nel commentare le vicende politiche di questi ultimi vent’anni. Per questo sono un po’ deluso nel constatare le scarse critiche all’attuale Governo del presidente Renzi. Pur riconoscendo l’estrema necessità di procedere a delle riforme radicali, non condivido il suo metodo arrogante, approssimativo e al limite dell’autoritarismo. Il suo continuo pontificare, criticando tutto e tutti sta creando un clima di scontro frontale di cui il Paese non ha bisogno. Sulla vicenda degli ottanta euro, poi, ormai è chiaro a tutti che si è trattato di un ottimo spot elettorale che, però, non ha dato i risultati tanto sperati.

FILIBERTO F.

Che la politica italiana avesse bisogno di una scossa non c’è dubbio, siamo tutti d’accordo. Convinti che la “vecchia politica” – come ha dimostrato in questi anni – è incapace di rinnovarsi da sé. In modo gattopardesco, ha finto cambiamenti che nella realtà non sono avvenuti. Anzi, la casta s’è sempre più avvinghiata al potere. Il largo consenso che i cittadini hanno dato a Renzi è l’ultima spiaggia perché davvero qualcosa cambi nella politica. Ciò detto, non ci siamo mai tirati indietro nel denunciare gli eccessi di slogan e l’assenza tra le sue priorità dei temi del lavoro che non c’è (soprattutto per i giovani), e della famiglia con figli alle prese con una povertà crescente.

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo