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Troppo preoccupati per il nostro corpo?

14/07/2022  Il corpo è un dono che ci è stato concesso e di cui dobbiamo prenderci cura trattandolo bene

Complice anche la stagione estiva, mi è stato chiesto fino a che punto sia opportuno prendersi cura del proprio corpo. Non possiamo fare a meno infatti di presentarci con la nostra fisicità. Il nostro corpo è il contatto più immediato con la realtà. Le nostre relazioni passano attraverso sguardi, contatti, presenza. Una buona parte della nostra comunicazione dipende dal nostro corpo: la gestualità, la voce, il linguaggio non verbale.

Anche dal punto di vista spirituale, a differenza di una tradizione platonica o cartesiana, da cui in qualche modo siamo ancora influenzati e che tendeva a separare l’anima e il corpo, la Bibbia ci presenta invece la persona come unità. È vero, certo, che nella persona ci sono dimensioni diverse, quella fisica (il nostro corpo), quella psichica (le nostre emozioni) e quella spirituale (il luogo dei sentimenti, la nostra capacità di dare senso alle cose e di metterci in relazione con Dio). Tutte queste dimensioni però non sono separate, ma profondamente interconnesse tra di loro. Quando sentiamo emozioni, lo facciamo con il nostro corpo, quando preghiamo, lo facciamo anche con il nostro corpo. Dovunque siamo e qualunque cosa facciamo, là c’è il nostro corpo. Talvolta questa centralità del corpo viene fraintesa e può diventare, per esempio, ossessione per la propria salute o per la propria immagine. Ci vengono proposti dei modelli a cui somigliare per essere accettati e apprezzati.

Per valutare dunque se il rapporto con il nostro corpo è equilibrato, possiamo chiederci come percepisco il mio corpo e se lo riconosco come un dono che mi è stato concesso e di cui devo prendermi cura. Come tratto il mio corpo? È forse il luogo delle paure, per esempio della paura di ammalarmi o della paura di non piacere? Una buona relazione con se stessi passa attraverso uno sguardo sano sul proprio corpo, guardato non come un idolo, ma come il veicolo prezioso e necessario della nostra relazione con gli altri. Un ulteriore passo quindi che può aiutarci a comprendere noi stessi è chiederci cosa racconta di noi il nostro corpo: siamo contenti di quello che il nostro corpo dice o preferiremmo una narrazione diversa?

 
 
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