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domenica 09 febbraio 2025
 
Il caso
 

Trump all'attacco dei diritti dei più fragili, persone con handicap comprese

31/01/2025  Il presidente a tutto campo contro le politiche di inclusione: addossa ai lavoratori con disabilità la colpa dell'incidente aereo negli Usa, colpisce i migranti, taglia la sanità ai poveri. Preoccupati i vescovi Usa: "Le sue decisioni danneggiano i più vulnerabili tra noi"

Un attacco continuo alle politiche inclusive. Che si tratti di migranti, persone con disabilità, omosessuali, o qualunque altra fragilità il neo presidente Donald Trump sembra intenzionato ad addossare alle categorie più deboli la colpa di tutto ciò che non funziona negli States e a cancellare i diritti di larghe fasce della popolazione. I vescovi statunitensi hanno subito espresso preoccupazione e dolore. Un comunicato ufficiale firmato da monsignor Timothy Broglio, ordinario militare per gli Stati Uniti d'America e presidente della Conferenza episcopale statunitense, ha messo in luce i pericoli che si annidano nelle decisioni di Trump: «Alcune disposizioni contenute negli ordini esecutivi, come quelle incentrate sul trattamento degli immigrati e dei rifugiati, sugli aiuti esteri, sull'estensione della pena di morte e sull'ambiente, sono profondamente preoccupanti e avranno conseguenze negative, molte delle quali danneggeranno i più vulnerabili tra noi», si legge nella nota. E se, sui migranti in particolare, monsignor Broglio ricorda che «se c'è qualcuno che è venuto qui anche illegalmente e ha bisogno di assistenza bisogna aiutarlo perché è Cristo stesso che ce lo chiede», sul tema dell’assistenza a tutte le persone bisognose ribatte alle accuse di Trump di sfruttare i fondi statali precisando: «Noi spendiamo dalle nostre risorse di più di quanto riceviamo per aiutare i poveri». Intanto Trump, oltre alle deportazioni di massa ha cancellato anche i programmi di supporto nel mondo ai malati di Aids e persone Hiv positive e, per gli Stati Uniti,  ha tagliato i programmi di diritto alla salute per milioni di persone povere e vulnerabili; ha licenziato i dipendenti federali coinvolti in programmi di inclusione e tolto i fondi per i progetti sulla diversità. Nessuna categoria sembra possa essere risparmiata.

«Dall'insediamento a oggi», denunciano da CoorDown, il coordinamento delle associazioni delle persone con sindrome di down, «Trump ha deciso di interrompere e ostacolare i programmi di diversity equity e inclusion - Dei e di attaccare frontalmente tutte le categorie di persone marginalizzate. Ne mancava solo una: la disabilità. Ci chiedevamo quando sarebbe arrivato il nostro turno. Non abbiamo dovuto aspettare molto». CoorDown fa riferimento all’ultima uscita di Trump che, com’è noto, nel corso della Conferenza stampa convocata a seguito del tragico incidente aereo avvenuto in Usa ha dato la colpa alla politica di inclusione adottata anche dall'agenzia federale dell'aviazione che avrebbe peggiorato gli standard di qualità. Quando gli è stato chiesto come potesse legare la tragedia alla politica sulla diversità, il neo presidente ha risposto: «Perché ho il buon senso».

Diverse associazioni impegnate sul tema hanno ricordato che le più grandi tragedie per l’umanità cominciano dal calpestare i diritti dei più vulnerabili. «Non dobbiamo mai dimenticare», ha spiegato, per esempio, Fortunato Nicoletti, vicepresidente dell'organizzazione di volontariato “Nessuno è escluso”, dedicata proprio a famiglie con persone colpite da malattie rare e disabilità, «che l'olocausto, che abbiao ricordato solo pochi giorni fa, nacque anni prima con il programma Aktion T4 attraverso il quale la Germania nazista programmò la soppressione di persone con malattie genetiche e disabilità soprattutto intellettive, in quanto le “loro vite non erano ritenute degne di essere vissute”. Quella giornata e quel periodo terribile però pare che non a tutti abbiano insegnato qualcosa».

 

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