Le disavventure giudiziarie non sembrano proprio scalfire la tempra di Donald Trump. Poche ore dopo essere comparso in tribunale a Miami, dov egli sono stati notificati 37 capi di imputazione per aver conservato e nascosto documenti top-secret nella sua casa in Florida, l’ex presidente ha arringato i suoi sostenitori nel golf club di Bedminster, in New Jersey. Lì Trump ha ribadito la sua innocenza (Già espressa dai suoi avvocati in tribunale) dichiarando “Io non mi sento al di sopra della legge, sono l’unico che la rispetta. Trump ha definito i giudici “delinquenti” e ha promesso che, una volta riletto presidente nel 2024 (che spera) nominerà un procuratore speciale per “perseguire il presidente più corrotto della storia”, cioè Joe Biden.
Trump festeggia dunque in modo battagliero il suo 77° compleanno anche se è il primo ex presidente accusato di crimini federali e, se riconosciuto colpevole, in caso di condanna rischierebbe di essere condannato ad anni di carcere.
I pubblici ministeri sostengono che Trump ha messo a rischio la sicurezza nazionale nascondendo documenti segreti in un bagno, in una sala da ballo e nella camera da letto della sua lussuosa residenza in Florida.
L’udienza di martedì si è svolta senza incidenti di rilievo per la sicurezza, come si temeva alla vigilia. La base di Trump resta inquieta ed è sempre pronta ad accorrere a sostegno dell’amato leader.
Un editorialista di punta del New York Times, Thomas Friedman, ha scritto che “Trump continua a sfidarci a ignorare le sue trasgressioni” e ha aggiunto che l’ex presidente, con i suoi comportamenti, erode “i due pilastri pilastri più importanti del nostro sistema democratico: la fiducia nell’indipendenza del nostro sistema giudiziario, che garantisce che nessuno sia al di sopra della legge, e la fiducia nella nostra capacità di trasferire il potere in modo pacifico e legittimo”.
Le vicende giudiziarie di Trump continuano a pesare sul partito repubblicano in vista delle elezioni presidenziali del 2024. Trump si ricandida (la legge non glielo vieta), ma tra i repubblicani si sono sono già messi in corsa anche il suo ex vicepresidente Mike Pence, il governatore della Florida Ron De Santis e Nikki Haley, ex governatrice della Sud Carolina. Si prevedono scintille.