Le vacanze “sociali” valgono un sacco di soldi, oltre a rappresentare un’alternativa al classico tour operator e al sempre più diffuso fai da te. Nel 2010, infatti, i vacanzieri italiani che hanno prenotato le ferie attraverso il circuito sociale e associato – come cral aziendali, parrocchie, organizzazioni religiose, scuole, circoli culturali e sportivi o comune di residenza – hanno attivato una spesa di 1,171 miliardi di euro circa, pari all’1,9 per cento dei consumi totali turistici nel corso dell’anno. A snocciolare questi dati è l’Istituto nazionale di ricerche turistiche, l’Isnart (vai al sito), che ha condotto un’indagine con questo focus.
Milioni di vacanze. Nel dettaglio, il rapporto ha messo in evidenza che il circuito, quello sociale e associativo, risolta oggi «molto sviluppato e ramificato sull’intero territorio nazionale», tanto da generare più di 2,1 milioni di vacanze, pari al 2,2 per cento del totale delle ferie degli italiani.
Scuole al primo posto. All'interno di questo circuito, un ruolo decisivo viene svolto dalle scuole (27,5 per cento), dai circoli e dalle associazioni culturali (17,8 per cento) e dalle organizzazioni religiose (17,4 per cento). La spesa media per soggiorno si aggira sui 553 euro.