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lunedì 09 settembre 2024
 
 

Turoldo, inno al misterioso Amore

06/02/2012  Nel ventennale della morte, Famiglia Cristiana propone alcuni brani di un Cd con le poesie del frate dei Servi di Maria messe in musica dal maestro Domenico Clapasson.

«Padre David ha avuto da Dio due doni: la fede e la poesia. Dandogli la fede gli ha imposto di cantarla tutti i giorni», diceva Carlo Bo, riassumendo in questa immagine il senso di una parabola non ancora del tutto indagata e assimilata. La fede, la poesia, il canto: ecco le tre grandi passioni di David Maria Turoldo, di cui oggi ricordiamo il ventennale della morte. Nato nel 1916, friulano d'origine come quel Pasolini con il quale rivela non poche affinità, il frate dei Servi di Maria partecipò alla Resistenza con il gruppo "L'Uomo". Fondò con padre Camillo De Piaz la "Corsia dei Servi", predicò nel Duomo di Milano dal 1943 al 1953. In seguito visse tra San Carlo al Corso, a Milano, e Sotto il monte, il paese di papa Giovanni XXIII.

Come ricordare, oggi, a vent'anni dalla sua morte, questo uomo, questo frate, questo poeta che consacrò l'intera sua vita al «misterioso Amore», a quel Dio drammaticamente vicino e lontano, presente e assente? Merita di essere segnalata una bella iniziativa che permetterà a chi già conosce padre Turoldo di apprezzarne più profondamente l'opera e a chi ancora non lo conosce di avvicinarlo in maniera suggestiva. In occasione del ventennale della sua scomparsa, i promotori del Concorso internazionale di musica sacra David Maria Turoldo - del quale è presidente padre Ermes Ronchi e direttore artistico il maestro Domenico Clapasson - stanno lavorando a un Cd di circa 60 minuti, che conterrà una selezione delle sue più belle poesie, selezionate su indicazione e sollecitazione di alcune persone che in vita lo hanno conosciuto: lo stesso Ermes Ronchi, Gianfranco Ravasi, Enzo Bianchi, Bruno forte, Pierangelo Sequeri (presidente della giuria del concorso), Franco Loi, Moni Ovadia, Arnoldo Mondadori e altri ancora. La recitazione è affidata all'attore Luciano Bertoli, le musiche - nella duplice veste di commento sonoro al testo e di brani autonomi - sono state composte dal maestro Clapasson.

«Ho avuto la fortuna di incontrare padre Turoldo quando avevo poco più di vent'anni», ci racconta il maestro Domenico Clapasson. «Avevo ricevuto direttamente da lui l'invito a mettere in musica i suoi Inni: voleva fortemente che fossero cantati, credeva nell'uso liturgico del canto. Ne scrisse tantissimi, e tutti in metrica musicata. Credo che i suoi testi siano oggi più attuali di quando li scrisse. In particolare, credo che possano parlare al cuore dei giovani: la sua ricerca di Dio, sospesa fra il silenzio e l'urlo, li affascina. Come pure l'idea di ritrovare se stessi nel silenzio assordante del Dio che è assenza presente. Lo constato con gli studenti del Conservatorio: si riconoscono nella sua ricerca lacerante di Dio, con un'intensità superiore a quella dei classici».

Grazie ai promotori del Concorso internazionale di musica sacra intitolato al frate dei Servi di Maria, Famiglia Cristiana anticipa ai suoi lettori alcuni brani del Cd in preparazione. L'unione della parola potente e "scandalosa" di Turoldo, interpretata da Luciano Bertoli, con  le musiche composte dal maestro Clapasson, ci portano al cuore della sua, e della nostra, fede.


Come scriveva ieri il cardinale Ravasi nel suo ricordo di David Maria Turoldo sul Domenicale del Sole 24 ore, è tempo di avviare un'analisi sistematica della sua opera. A vent'anni dalla sua morte, è venuto il momento di uno studio organico, che ci permetta di cogliere e diffondere le sue "provocazioni" e l'eredità spirituale che ci lascia. Nell'attesa, proponiamo ai nostri lettori una breve antologia dei suoi versi, nella speranza che valga come invito a una lettura più approfondita (citazioni da O sensi miei..., Bur).

Subito la confessione di una fede che non dà pace:
Ma perché hai voluto che io nasca? / Agli altri le facili intese, / il gesto mite e la speranza. // A me il desiderio che è subito cenere, / a me il disegno sempre infranto / e la interiore tenebra che nessuno dirada // (...) Pietà, Signore, e luce / perché io veda quanto / Tu pure sia solo e senza pace (da Deus Charitas est).

La Bibbia, i classici e la poesia contemporanea erano le fonti a cui Turoldo attingeva. Ecco un testo che evoca esplicitamente Ed è subito sera di Salvatore Quasimodo:
E ognuno intanto è solo / per deserti e metropoli / a vagare fino al sospiro ultimo: / ormai duna / nota solo agli uccelli e al vento (da Pietà di me e di voi).

Una preghiera al Dio "vicino assente lontano":
Dio, ho paura e ti amo / perché mi salvi da ogni paura: / Dio, mia pace e mia / terribile Notte. // Dio vicino assente lontano, / io ti parlo e tu....
(da Dio, sei).

Una sconvolgente e affascinante professione di fede, che citiamo integralmente:

Per favore, non rubatemi / la mia serenità. // E la gioia che nessun tempio / ti contiene, / o nessuna chiesa / t'incatena: // Cristo sparpagliato // per tutta la terra, / Dio vestito di umanità: // Cristo sei nell'ultimo di tutti / come nel più vero tabernacolo: // Cristo dei pubblicani, / delle osterie dei postriboli, /Cristo degli uomini liberi: / il tuo nome è «colui / che-fiorisce-sotto-il-sole» (Per favore, non rubatemi).

Abbiamo bisogno di profeti dal cuore in fiamme:
Manda, Signore, ancora profeti, / uomini certi di Dio, / uomini dal cuore in fiamme. // E tu a parlare dai loro roveti / sulle macerie delle nostre parole, / dentro il deserto dei templi: // a dire ai poveri / di sperare ancora (da Manda, Signore, ancora profeti).

Quasi un'invocazione ultima al misterioso Amore:
Tu / e il caos / e la morte / e il Nulla // Non è contro di te / la delusione: / il dramma è anche tuo, / o misterioso Amore (da Il dramma è anche tuo).

Multimedia
La vita di padre Turoldo svelata da "Padre Turoldo, il poeta di Dio"
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