"Mi sento bella come persona, non fisicamente": a 13 anni, quando si è fiori che si preparano a sbocciare, davanti allo specchio si è spesso autocritiche quanto le proprie madri. Però si è anche già coscienti che la bellezza è un'armonia della personalità, e questo è un dato confortante. Alla domanda "Quanto si stimano le ragazzine dai 9 ai 16 anni?", cerca di dare una risposta l'iniziativa Quanto ti vuoi bene?, promossa da futuro@lfemminile (il progetto di responsabilità sociale di Microsoft Italia e Acer) e Dove.
L'idea iniziale è nata dalla fotografa e giornalista australiana Jacqui James: approdata con la famiglia in Italia dopo anni negli Stati Uniti e convinta di avere una figlia quindicenne dalla forte autostima, "tornando a casa dopo il quinto giorno nella sua nuova scuola, mi ha annunciato che aveva bisogno immediatamente di un paio di jeans stretti, se desiderava sopravvivere al liceo e continuare ad avere una vita sociale". Jacqui si è chiesta dove fosse andata a finire l'autostima di sua figlia, e quanta ne possedessero le ragazze sue coetanee. Per lei è stato naturale imbracciare la macchina fotografica e cercare negli scatti i volti di una generazione.
Dall'incontro con Microsoft Italia, Acer e Dove si è quindi concretizzato il progetto di sviluppare a più ampio raggio questo tema. Attraverso un sondaggio on line tra giovanissimi e giovanissime dai 9 ai 16 anni, si è indagato sul loro rapporto con la propria bellezza e la propria personalità, e su quello con le nuove tecnologie che tanta parte hanno nella vita sociale dei ragazzi d'oggi, considerati "nativi digitali" per la loro dimestichezza con tutti i media di ultima generazione. Tra le 1.300 risposte arrivate (tutte col consenso dei genitori), Jacqui James ha scelto quelle che la stimolavano di più, per realizzare un ritratto delle interessate che ne raccontasse la personalità.
Ne sono emerse foto piene di gioia e vivacità, di bellezza e freschezza. "Volevo mostrare come sono e come vogliono essere", spiega l'autrice. "Sono intelligenti, limpide. Se le ascoltiamo, possiamo imparare. Penso che, guardandole, mamme ed educatori vicini a queste ragazze potranno capirle un po' meglio". Infatti, le immagini diventeranno una mostra gratuita che si aprirà l'8 marzo a Milano, per approdare probabilmente anche a Roma in maggio.
"Quanto ti vuoi bene", però, non è solo immagini. Le risposte (date per l'80% da ragazze e per il 20% da maschi) sono state analizzate dalla psicologa Maria Rita Parsi, direttore scientifico del progetto e presidente della Fondazione Movimento Bambino. Ne emerge un'immagine di adolescenti che appaiono dotati di spontaneità e sicurezza, ma che su Facebook preferiscono in maggioranza proiettare un profilo abbellito di sè stessi, più vicino a ciò che vorrebbero essere che a ciò che sono. Ragazze non schiave dei vestiti o dello specchio, e che però in maggioranza passano davanti al computer 3 ore e più. Ne sfruttano le possibilità di divertimento, di studio e di vita sociale, con un neo: il 90% dei loro genitori non controllano cosa facciano su Internet nè pongono loro limiti di accesso. E siccome si trattano di pre-adolescenti, tutti i responsabili del progetto sottolineano che sarebbe auspicabile una maggiore confidenza degli adulti con i mezzi tecnologici, sia per avere un linguaggio in comune con i figli sia per vegliare sulla sicurezza della navigazione in rete. "Vogliamo mostrare l'importanza di affiancare le giovanissime nella crescita", chiosa Roberta Cocco, direttore marketing di Microsoft Italia e responsabile di futuro@lfemminile, "con la consapevolezza del valore della loro personalità e con l'alleanza delle tecnologie".