Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
giovedì 12 settembre 2024
 
L'ANALISI
 

Tutte le sfumature di rosa: quando il Nobel è donna

10/12/2017  Dal 1901 al 2017 sono stati assegnati 585 premi: solo 49 sono andati a donne. Tra esse, il Nobel più giovane (la pachistana Malala Yousafzai, quando vinse aveva 17 anni), una suora (Madre Teresa di Calcutta: nel 1979) e due italiane: Grazia Deledda, Nobel per la letteratura nel 1926, e Rita Levi Montalcini, Nobel per la medicina, nel 1986.

In alto: Anne Hidalgo (seconda da destra), primo sindaco donna di Parigi, con i Premi Nobel per la pace Leymah Gbowee (prima da sinistra, 2011), Shirin Ebadi (seconda da sinistra, 2003) e Jody Williams (1997) durante la commemorazione dei 70 anni del voto alle donne in Francia, il 16 aprile 2014. Foto Reuters. Qui, sopra: Madre Teresa di Calcutta, Nobel per la pace nel 1979. Foto Ansa. In copertina, da sinistra: Leymah Gbowee, Tawakul Karman e Ellen Johnson-Sirleaf. Foto Ansa.
In alto: Anne Hidalgo (seconda da destra), primo sindaco donna di Parigi, con i Premi Nobel per la pace Leymah Gbowee (prima da sinistra, 2011), Shirin Ebadi (seconda da sinistra, 2003) e Jody Williams (1997) durante la commemorazione dei 70 anni del voto alle donne in Francia, il 16 aprile 2014. Foto Reuters. Qui, sopra: Madre Teresa di Calcutta, Nobel per la pace nel 1979. Foto Ansa. In copertina, da sinistra: Leymah Gbowee, Tawakul Karman e Ellen Johnson-Sirleaf. Foto Ansa.

Tra il 1901 e il 2017 sono stati assegnati 585 Premi Nobel consegnati fisicamente a 923 persone. Solo 49 sono finiti nelle mani di una donna (cliccando qui si può leggere l'elenco completo redatto dal Comitato per i Premi Nobel). Marie Curie, scienziata di origini polacche, fu la prima e ne vinse due: per la fisica, nel 1903, e per la chimica, nel 1911. Marie apparteneva a una famiglia, quella dei Curie, appunto, che nel tempo s'è mostrata una vera e propria "macchina da Nobel". Colorata di rosa. La figlia Irene Curie, infatti, e suo marito Jean Frédéric Joliot, hanno vinto il Nobel per la chimica nel 1935. Henry Labouisse, il diplomatico che ha sposato l'altra figlia, Eva Denise Curie, ha ritirato un Nobel da parte dell'Unicef nel 1965.

Donna è il Nobel più giovane: la pakistana Malala Yousafzai, famosa per il suo impegno in difesa dei diritti civili delle donne, a partire dall'istruzione, cosa che la fece diventare un bersaglio dei talebani (il 9 ottobre 2012 è stata gravemente colpita alla testa da un commando salito a bordo dello scuolabus su cui tornava a casa) vinse il Premio per la pace nel 2014. Aveva 17 anni.

Nobel, donna, suora, santa: il 10 dicembre 1979, Madre Teresa di Calcutta ritirò il Premio per la pace nell'aula magna dell'Università di Oslo, in Norvegia, pronunciò un'appassionato discorso in cui, tra l'altro, citò l 'aborto come minaccia alla pace (celebre la frase: «Se una madre può uccidere suo figlio, chi impedisce agli uomini di uccidersi tra di loro?»), ma nel ricco buffet preparato dopo la cerimonia non prese neanche un salatino decidendo di devolvere tutto ai poveri. Una lezione di stile. L'ennesima.

Nel 1991, la birmana Aung San Suu Kyi non potè ritirare il riconoscimento per la pace: era in prigione; ora è al potere e c'è chi quel Premio lo vorrebbe indietro viste le ripetute violazioni dei diritti umani accertate a danno della minoranza islamica Rohingya. Rimane il fatto che nel 2003 Aung San Suu Kyisegna ha vinto anche un MTV Europe Music Award, che gli U2 le hanno dedicato il brano Walk on e che il regista Luc Besson ha girato un film su di lei, intitolato The Lady.

Rigoberta Menchú Tum, Premio Nobel per la pace 1992. Foto dell'agenzia Ansa.
Rigoberta Menchú Tum, Premio Nobel per la pace 1992. Foto dell'agenzia Ansa.

Nel 1992 ancora riflettori puntati su minoranze perseguitate. Quell'anno, infatti, il Nobel per la pace venne assegnato alla guatemalteca Rigoberta Menchú Tum premiata per «i suoi sforzi a favore della giustizia sociale e della riconciliazione etno-culturale basata sul rispetto per i diritti delle popolazioni indigene». Il 2009 ha fatto registrare un record. E' stato l'anno in cui hanno vinto il Nobel più donne, ben cinque: per la chimica, la medicina (due vincitrici), letteratura ed economia.Nel 2011, fu la pace a registrare l'en plein;  tre, le donne premiate: la yemenita attivista per i diritti civili Tawakkul Karman insieme alla presidente della Liberia Ellen Johnson Sirleaf e a un'altra liberiana, Leymah Gbowee.

Due, infine, le italiane tra i 19 connazionali che finora hanno vinto il Premio: Grazia Deledda, Nobel per la letteratura nel 1926, e Rita Levi Montalcini, Nobel per la medicina nel 1986.

I vostri commenti
2

Stai visualizzando  dei 2 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo