René Bruelhart
(Nella foto in alto: Francesca Immacolata Chaoki)
La secondaVatileaks. I due corvi arrestati. Le finanze della Chiesa. Vecchi dossier in odore di servizi deviati. Papa Francesco e la riforma della Curia. Ecco una piccola mappa per orientarsi dentro le ultime vicende che ruotano intorno alla fuga di documenti vaticani. E per capire cosa c'è dietro.
Aif. Acronimo di Agenzia di informazione finanziaria, è l’ente incaricato di supervisionare, analogamente all’Uif (Unità di informazione finanziaria) della banca d'Italia, le finanze del Vaticano in merito alle leggi internazionali contro il riciclaggio, in sintonia con Moneyval l'organismo del Consiglio d'Europa chiamato a valutare la conformità degli Stati alle normative internazionali antiriciclaggio E’ presieduta dallo svizzero René Bruelhart. Compare nei documenti di Vatileaks finiti nei due libri bomba di Emiliano Fittipaldi (Avarizia, Feltrinelli editore) e di Gianluigi Nuzzi (Via Crucis)
Il cardinale Tarcisio Bertone
Apsa. Acronimo di Amministrazione del patrimonio della sede
apostolica. Si divide in due sezioni: Apsa ordinaria e Apsa
straordinaria. Le ha istituite Paolo VI nel 1967 con la riforma della
Curia. Amministrano il patrimonio immobiliare della Santa Sede,
controllano varie fondazioni e diversi fondi speciali, provvedono agli
stipendi dei dipendenti vaticani, gestiscono parte del patrimonio
derivante dalla Convenzione finanziaria stipulata con i Patti
Lateranensi del 1929. Anche l’Apsa sarebbe al centro della fuga di
documenti.
Attico. A proposito di patrimonio immobiliare, è l’appartamento
all’ultimo piano di Palazzo San Carlo, in Vaticano, l’edificio che
ospita a pian terreno la sede dell’Aif, proprio accanto al residence
Santa Marta, dove vive Francesco. Secondo il libro Via Crucis di
Gianluigi Nuzzi, che raccoglie alcuni documenti di questa Vatileaks 2, è
il ritiro dorato di 700 metri quadri del cardinale Tarcisio Bertone,
già segretario di Stato, riadattato con i fondi di una fondazione
dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù. Bertone ha replicato che
l’appartamento è stato ristrutturato a sue spese (300 mila euro)
aggiungendo: “Ho saputo successivamente che erano state presentate
fatture anche alla Fondazione Bambin Gesù. Escludo in modo assoluto di
aver mai dato indicazioni o autorizzato la Fondazione Bambin Gesù ad
alcun pagamento”. Il porporato ha aggiunto di aver dato “istruzioni” al
suo avvocato “per svolgere indagini per verificare cosa sia realmente
accaduto”. In un’intervista al Corriere della sera ha poi
spiegato: “L’appartamento è di 296 metri quadrati. E non ci vivo da
solo. Abito con una comunità di tre suore che mi aiutano, c’è anche una
segretaria che il Santo Padre mi ha concesso per scrivere la memoria di
tre Papi, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. C’è la
biblioteca, l’archivio, le camere per tutti...Sempre questa storia
dell’attico con vista su San Pietro. Non esiste nessun attico. Io abito
al terzo piano e il terrazzo non è mio, è stato risanato durante i
lavori ma è quello condominiale, in cima al palazzo. È di tutti gli
inquilini, cardinali e arcivescovi, che ci vivono».
Francesca Immacolata Chaoki con monsignor Angel Vallejo Balda.
Corvo. Il termine corvo è stato ripreso dalla stagione dei veleni
di Palermo che aveva nel mirino, attraverso una serie di lettere
anonime, Giovanni Falcone. Il primo corvo vaticano è stato Paolo
Gabriele, aiutante di camera di Benedetto XVI, poi arrestato, condannato
a un anno e sei mesi e successivamente perdonato e graziato dal
pontefice. Attualmente lavora presso l’ospedale pediatrico vaticano
Bambin Gesù. Con lo stesso epiteto sono stati definiti monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, 54, segretario della Prefettura degli Affari economici della Santa Sede, vicino all’Opus Dei, e Francesca Immacolata Chaoqui,
33 anni, pr della società di consulenza di revisione economica Ernst
& Young. Entrambi facevano parte della Commissione incaricata di
riformare le finanze del Vaticano Cosea. Secondo l’accusa del promotore
di giustizia sarebbero all’origine della Vatileaks 2. Sono stati
arrestati e interrogati sabato scorso, 31 ottobre. La Chaouqui è stata
rilasciata dopo l’interrogatorio per il venir meno delle “esigenze
cautelari”. Ha poi dichiarato di "non aver mai dato un foglio a
nessuno”.
Cosea. Acronimo di Commissione referente per lo studio degli
affari economici e amministrativi, di cui i due presunti corvi Chaoqui e
Balda, facevano parte.
Ior. Acronimo di Istituto per le Opere di religione. Fondato da
papa Pio XII nel 1942, è l’ente che amministra le finanze della Chiesa
universale. Non è dunque un organo della Santa Sede, anche se ha la sede
in Vaticano, dentro il torrione Niccolò V. Questa doppia veste gli ha
permesso di opporre l’extraterritorialità quando la magistratura
italiana ha chiesto di indagare per fatti relativi al riciclaggio. E’
avvenuto così al tempo del crack del Banco Ambrosiano e del processo
sulla maxitangente Enimont. Nell’ottobre del 2013 l’Istituto ha reso
pubblico per la prima volta il bilancio. Finisce puntualmente al centro
di ogni scandalo vero o presunto legato alle finanze vaticane. Su di
esso esiste una vasta e suggestiva letteratura, di impronta
anglosassone, che lo dipinge come una sorta di banca a metà tra un
paradiso fiscale e una centrale di riciclaggio. Compresa la sempreverde
bufala "noir" dell'avvelenamento di Giovanni Paolo I perché voleva
rimettere ordine nello Ior e allontanare monsignor Marcinkus.
Gianluigi Nuzzi
Milone Libero. Revisore generale della Santa Sede. Dal suo
computer, nell’aprile scorso, sarebbero stati trafugati documenti sulla
revisione contabile la riorganizzazione dei monasteri poi finiti nei due
libri sul Vaticano.
Nuzzi Gianluigi. Il giornalista è una vecchia conoscenza del
Vaticano, essendo autore di tre libri che raccolgono documentazione
sulle finanze vaticane e altri scandali della Chiesa (fu lui a raccogliere le indiscrezioni del primo corvo Paolo Gabriele). L’arresto dei due
corvi ha costituito un formidabile veicolo di promozione editoriale del
suo ultimo libro-inchiesta, Via Crucis. Nemmeno Ken Follett o
Stephen King hanno potuto fruire di un simile lancio per i loro libri. Il format del volume è simile agli altri due: vi si leggono documenti recenti probabilmente autentici mescolati a
bufale clamorose e dossieraggio dei servizi segreti deviati, attingendo dalla letteratura noir sullo IOR di stampo scandalistico di marca anglosassone (come Habemus papam di Yallop, che spiega la morte di papa Luciani con un complotto in stile Borgia). Il libro si
apre ad esempio con la vecchia storia trita e ritrita dell'elenco di 121 cardinali ed
eclesiastici massoni, tra cui Casaroli e Villot, il vescovo Bettazzi e
tanti altri che avrebbe spaventato lo stesso Giovanni Paolo I dopo l'ascesa al soglio. L'elenco
era stato fabbricato con la complicità dei servizi deviati dal
giornalista di Op Mino Pecorelli nel 1976.
Bruno Vespa mentre sale sul terrazzo della prefettura
Papa Francesco. Con Vatileaks2 la sua fiducia è stata
tradita. Ma pur nell’amarezza per gli eventi il pontefice è
intenzionato, “con serenità e determinazione”, come ha detto il
sostituto della Segreteria di Stato , monsignor Angelo Becciu, a
portare avanti l’opera di riforma della Curia romana e delle finanze
vaticane. Il pontefice ha dato l’approvazione alle misure disposte dalla
magistratura vaticana. Sia Nuzzi che Fittipaldi, l'altro autore del
libro che raccoglie documenti vaticani, giustificano il loro lavoro con
l'intento di aiutare il papa a portare avanti le sue riforme. Secondo il
portavoce vaticano padre Lombardi "surreale pensare che due volumi
possano influenzare le decisioni sulla revisione amministrativa della
Curia romana".
Party. C'è stato anche un party con terrazza sulla santità. Riguarda una delle tante pagine grottesche di questa
storia. Il 27 aprile 2014, in occasione della canonizzazione dei due
papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, la Chaoqui e Balda hanno
organizzato un buffet sulla terrazza della Prefettura degli affari
economici, con vista sulla cerimonia di canonizzazione. Durante quel
buffet era prevista anche l’eucaristia, distribuita ai selezionati 150
invitati. Tra questi il conduttore di Porta a Porta Bruno Vespa, l’ex presidente dello Ior Ernst Von Freyberg e il direttore del sito di gossip Dagospia Roberto D’Agostino. Quel buffet per vip, costato peraltro 20 mila euro, fece infuriare papa Bergoglio.
Il cardinale George Pell
Pell George. Il primate della Chiesa australiana è stato scelto
da papa Francesco a capo della commissione incaricata di riformare la
finanze vaticane e soprattutto della Segreteria per l’economia, che
coordina tutte le attività finanziarie del Vaticano. Il porporato ha
condotto un’indagine approfondita nei dicasteri vaticani,
razionalizzandone le risorse. La mancata nomina a numero due della
Segreteria per l’economia (Francesco gli preferì il maltese monsignor Joseph Zahra)
di monsignor Vallejo Balda sarebbe all’origine della sua trasformazione
in “corvo”. Secondo le indiscrezioni raccolte il nuovo dicastero, tra spese di rappresentanza e altro, sarebbe
costato mezzo milione di euro in sei mesi.
Vatileaks. Leak in inglese significa “perdita”. Indica la fuga
di documenti riservati del Vaticano. Il neologismo fu coniato nel 2012
dal portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, in analogia con
Wikileaks, quando cominciarono a circolare tra i giornalisti alcune
carte provenienti dalla scrivania di Benedetto XVI. Emersero divisioni e
contrasti sugli indirizzi del governo vaticano e sullo Ior. Per
analogia quella innescata in questi giorni è stata ribattezzata
universalmente Vatileaks 2.
Zero. Il credito dato dal Vaticano alle nuove rivelazioni di
questi giorni. Secondo padre Lombardi le recenti sparate sulla Curia
romana sono frutto di "informazioni raccolte alla rinfusa", in parte
"già note" e anche vecchie, senza "la necessaria possibilità di
approfondimento e di valutazione obiettiva".