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sabato 12 ottobre 2024
 
Ucraina
 

Inferno in Ucraina, l'incubo della guerra civile

20/02/2014  A Kiev e in altre città continuano le proteste contro il Governo di Yanukovich e gli scontri violenti tra forze dell'ordine e opposizione. Sotto lo sguardo della poco tempestiva Unione europea.

Mentre l'Europa osserva quasi intontita i fatti di sangue in piazza Maidan, a Kiev, le violenze e i morti sul campo negli scontri tra forze dell'ordine e opposizione anti-governativa, l'Ucraina rischia seriamente di venire risucchiata nel vortice di una tremenda guerra civile.  Difficile fare la conta delle vittime: il bilancio continua a salire in questi giorni di assalti e disordini, si parla di almeno settanta morti, i feriti sono quasi trecento.

Difficile anche decifrare una protesta vasta e trasversale contro il Governo di Viktor Yanukovich, una rivolta che riunisce anime, gruppi e ragioni differenti (fino all'ala estrema dei neonazisti a Leopoli, roccaforte nazionalista ucraina). Da un lato ci sono i giovani e gli studenti che sono scesi in piazza per rivendicare l'avvicinamento all'Europa e per chiedere il rispetto dei diritti umani. Ci sono poi i gruppi paramilitari dell'opposizione, che a loro volta usano la forza contro i poliziotti. 

A Kiev sono arrivati, come rappresentanti dell'Unione europea, i ministri degli Esteri francese, tedesco e polacco e un inviato di Mosca, per incontrare gli emissari del Governo e dell'opposizione. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha chiesto al presidente Yanukovich di accettare la mediazione dell'Ue. 
Ma, proprio di fronte ai massacri ucraini, l'Unione europa rischia di subire un crollo. La lettura degli eventi che stavano prendendo corpo a Kiev da mesi è stata troppo lenta. l'Europa ha peccato di mancanza di tempestività e debolezza ed è corsa ai ripari lanciando il dibattito sulle sanzioni contro il Governo ucraino quando ormai la situazione nel Paese è degenerata, la conta dei morti per le strade continua a salire e la rivoluzione ha assunto sempre di più le tinte della protesta dell'estrema destra che si è fatta strada tra i manifestanti.

Mentre il Governo di Kiev lancia un ultimatum agli insorti, intimando loro di abbandonare volontariamente le armi, il leader dell'opposizione, l'ex pugile campione del mondo Vitali Klitschko, chide a Yanukovich di indire elezioni politiche anticipate, come unica strada per fermare la violenza.

Intanto, per le strade si continua a combattere e morire in diretta, attraverso i social network e i telefonini che, anche in questa rivoluzione, giocano inevitabilmente un ruolo da protagonisti. Come nel caso del tragico tweet postato da una giovane manifestante, un'infermiera di 21 anni che, dopo essere stata colpita al collo da un proiettile, viene immortalata in una foto con una mano sulla ferita e l'altra che stringe il telefonino da quale ha fatto appena in tempo a mandare un messaggio lapidario e straziante: "Muoio". 

Multimedia
Olesya, l'infermiera coraggiosa
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