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venerdì 25 aprile 2025
 
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Il papa: "E' tempo di spegnere la Tv, staccare il cellulare e aprire la Bibbia"

26/02/2020  "La Quaresima", spiega Francesco, "è un tempo propizio per digiunare, che non è dimagrire, ma fare a meno delle cose inutili". Per fare carità, per pregare, per liberarci dalla violenza verbale. "Oggi", denuncia Bergoglio, "si insulta come se si dicesse 'buona giornata'"

«Spegnere la televisione e aprire la Bibbia». Papa Francesco parla del significato della Quaresima, in questo mercoledì delle ceneri che introduce, prima di andare questo pomeriggio a celebrare a Santa Sabina, spiegando cosa vuol dire entrare nel deserto, « il deserto per tutti noi, anche per noi che viviamo in città». La prima sensazione è quella del silenzio.

«Il deserto», dice Bergoglio, «è il luogo del distacco dal frastuono che ci circonda. È assenza di parole per fare spazio a un’altra Parola, la Parola di Dio, che come brezza leggera ci accarezza il cuore». Nel deserto Dio consegna i dieci comandamenti a Mosè, nel deserto si ascolta la Parola di Dio «che è come un suono leggero, il libro dei Re dice che la Parola di Dio è  come un filo di silenzio sonoro. Nel deserto si ritrova l’intimità con Dio, l’amore del Signore. Gesù amava ritirarsi ogni giorno in luoghi deserti a pregare. Ci ha insegnato come cercare il Padre, che ci parla nel silenzio. E non è facile fare il silenzio nel cuore, sempre noi cerchiamo un po’ di andare a parlare, stare con gli altri, ma il silenzio nel cuore».

La Quaresima, con questo silenzio che si fa nel cuore, è «il tempo per spegnere la televisione e aprire la Bibbia. È il tempo per staccarci dal cellulare e connetterci al Vangelo. Quando ero bambino non c’era la televisione ma c’era l’abitudine di non ascoltare la radio in Quaresima», sottolinea Francesco. La Quaresima, dice ancora «è il tempo per rinunciare, per staccarsi dal cellulare e connetterci al Vangelo ,è il tempo di rinunciare  a parole inutili, chiacchiere, dicerie, pettegolezzi, e dare del “tu” al Signore, per dedicarsi a una sana ecologia del cuore, fare pulizia lì». In queste settimane ci si può liberare dalla violenza verbale. «Viviamo in un ambiente», denuncia il Papa, «inquinato da troppa violenza verbale, da tante parole offensive e nocive, che la rete amplifica. Oggi si insulta come se si dicesse "buona giornata"».

E ancora: «Siamo sommersi di parole vuote, di pubblicità, di messaggi subdoli. Ci siamo abituati a sentire di tutto su tutti e rischiamo di scivolare in una mondanità che ci atrofizza il cuore. E non c’è bypass per guarire questo, soltanto il silenzio».

Nel frastuono fatichiamo a sentire la voce «del Signore che ci parla, la voce della coscienza, la voce del bene. Gesù, chiamandoci nel deserto, ci invita a prestare ascolto a quel che conta, all’importante, all’essenziale. Al diavolo che lo tentava rispose: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. Come il pane, più del pane ci occorre la Parola di Dio, ci serve parlare con Dio, ci serve pregare. Perché solo davanti a Dio vengono alla luce le inclinazioni del cuore e cadono le doppiezze dell’anima. Ecco il deserto, luogo di vita, non di morte, perché dialogare nel silenzio col Signore ci ridona vita».

Papa Francesco spiega anche il significato del digiunare che è «saper rinunciare alle cose vane, al superfluo, per andare all’essenziale. Digiunare non è soltanto per dimagrire, è per andare all’essenziale, per cercare la bellezza di una vita più semplice».

Infine, oltre che del silenzio e della preghiera, il deserto è il luogo «della solitudine. Anche oggi, vicino a noi, ci sono tanti deserti, tante persone sole. Sono le persone sole e abbandonate. Quanti poveri e anziani ci stanno accanto e vivono nel silenzio, senza far clamore, marginalizzati e scartati! Parlare di loro non fa audience. Ma il deserto ci conduce a loro, a quanti, messi a tacere, chiedono in silenzio il nostro aiuto. Tanti sguardi silenziosi che chiedono il nostro aiuto. Il cammino nel deserto quaresimale è un cammino di carità verso chi è più debole».

E dunque ecco la strada «nel deserto quaresimale»: preghiera, digiuno, opere di misericordia. Solo così Dio aprirà, secondo la promessa fatta a Isaia, una strada nel deserto. «Nel deserto», conclude il Papa, «si apre la strada che ci porta dalla morte alla vita. Entriamo nel deserto con Gesù, ne usciremo assaporando la Pasqua, la potenza dell’amore di Dio che rinnova la vita. Accadrà a noi come a quei deserti che in primavera fioriscono, facendo germogliare d’improvviso, “dal nulla”, gemme e piante. Coraggio, entriamo in questo deserto della quaresima, seguiamo Gesù nel deserto: con Lui i nostri deserti fioriranno».

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