«L'Eucaristia, con il battesimo e la cresima costituisce il cuore della vita della Chiesa ed è sorgente della fede». A una platea di oltre 25 mila fedeli, presenti in piazza San Pietro nonostante la pioggia, papa Francesco spiega l'Eucaristia, il «sacramento dell’amore dal quale scaturisce ogni autentico cammino di fede, di comunione e di testimonianza».
Proseguendo la catechesi sui sacramenti cominciata dalla prima udienza dell'anno, Francesco ricorda che «quello che vediamo quando ci raduniamo per celebrare l’Eucaristia, la Messa, ci fa già intuire che cosa stiamo per vivere. Al centro dello spazio destinato alla celebrazione si trova l’altare, che è una mensa, ricoperta da una tovaglia, e questo ci fa pensare a un banchetto. Sulla mensa c’è una croce, a indicare che su quell’altare si offre il sacrificio di Cristo: è Lui il cibo spirituale che lì si riceve, sotto i segni del pane e del vino. Accanto alla mensa c’è l’ambone, cioè il luogo da cui si proclama la Parola di Dio: e questo indica che lì ci si raduna per ascoltare il Signore che parla mediante le Sacre Scritture, e dunque il cibo che si riceve è anche la sua Parola».
Parola e Pane sono un tutt'uno, come nell'ultima cena, con il gesto di Gesù dello spezzare il pane e con le sue parole «Prendete, mangiate, questo è il mio corpo... Prendete, bevete, questo è il mio sangue». Un gesto, spiega il Papa che è «l’estremo ringraziamento al Padre per il suo amore, per la sua misericordia. "Ringraziamento" in greco si dice "eucaristia". E per questo il sacramento si chiama "Eucaristia": è il supremo ringraziamento al Padre, che ci ha amato tanto da darci il suo Figlio, per amore».
«L’Eucaristia», continua papa Francesco, «costituisce il vertice dell’azione di salvezza di Dio: il Signore Gesù, facendosi pane spezzato per noi, riversa infatti su di noi tutta la sua misericordia e il suo amore, così da rinnovare il nostro cuore, la nostra esistenza e il nostro modo di relazionarci con Lui e con i fratelli. È per questo che comunemente, quando ci si accosta a questo Sacramento, si dice di "ricevere la Comunione", di "fare la Comunione": questo significa che nella potenza dello Spirito Santo, la partecipazione alla mensa eucaristica ci conforma in modo unico e profondo a Cristo, facendoci pregustare già ora la piena comunione col Padre che caratterizzerà il banchetto celeste, dove con tutti i Santi avremo la gioia inimmaginabile di contemplare Dio faccia a faccia».
Ed è per questo che «non ringrazieremo mai abbastanza il Signore del dono che ci ha fatto con l'Eucaristia. Per questo è tanto importante andare a messa la domenica, non solo per partecipare, ma per ricevere la comunione, questo pane che è il corpo di Gesù Cristo che ci salva, che ci perdona, che ci unisce al Padre. Con l'Eucaristia sentiamo questa appartenenza alla Chiesa, al corpo di Dio».
L'Eucaristia plasma le nostre comunità nella carità e nella comunione, una cosa che «si fa durante tutta la vita, ma si incomincia a farlo il giorno della Prima Comunione. E’ importante che i bambini si preparino bene alla Prima Comunione e che nessun bambino non la faccia, perché è il primo passo di questa appartenenza a Gesù Cristo, forte, forte, dopo il Battesimo e la Cresima».