Si adora Dio o si adorano le ideologie? Papa Francesco continua la catechesi sugli Atti degli apostoli spiegando la conversione di Saulo. Parla di come perseguitava i cristiani. Una «caccia» che «voi che venite da alcuni dei popoli che sono stati perseguitati dalle dittature, capite bene. Voi sapete cosa signfica dare la caccia alla gente e catturarla», dice Bergoglio alla piazza. Saulo era così, accecato dalla sua ideologia. Dava la caccia ai cristiani, anzi,dice Luca, «spirava minacce e stargi contro i discepoli del Signore». In lui, commenta Francesco, «c’è un soffio che sa di morte non di vita». Autorizzato a perseguitare e uccidere dai sommi sacerdoti, «è ritratto come un intransigente, cioè uno che manifesta intolleranza verso chi la pensa diversamente da sé, assolutizza la propria identità politica o religiosa e riduce l’altro a potenziale nemico da combattere. Un ideologo, in saulo la religione si era trasformata in ideologia, ideologia religiosa, ideologia sociale, ideologia politica». Solo l’incontro con Dio lo cambierà realmente. Saulo, dopo essere stato trasformato «da Cristo, allora insegnerà che la vera battaglia “non è contro la carne e il sangue, ma contro […] i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male”. Insegnerà che non si devono combattere le persone, ma il male che ispira le loro azioni».
Il Saulo che perseguita i cristiani è rabbioso. E questo invita ciascuno a interrogarsi. «Come vivo la mia vita di fede?», chiede il Papa a ciascuno. «Vado incontro agli altri oppure sono contro gli altri? Appartengo alla Chiesa unversale con buoni e cattivi, ma con tutti, o appartengo a una ideologia selettiva? Adoro Dio o adoro le formulazioni dogmatiche? Com’è la mia vita religiosa? La fede in Dio che professo mi rende amichevole oppure ostile verso chi è diverso da me?».
La stessa ostilità che aveva Saulo, prima che il Signore lo convertisse toccandogli il cuore. «È il metodo del Signore: tocca il cuore. Il Risorto prende l’iniziativa e si manifesta a Saulo sulla via di Damasco, evento che viene narrato per ben tre volte nel Libro degli Atti». Il Papa ricorda che il Risorto si manifesta a Saulo chiedendogli conto della sua «furia fratricida: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”», chiesto per ben tre volte. «Qui», spiega Francesco, «il Risorto manifesta il suo essere una cosa sola con quanti credono in Lui: colpire un membro della Chiesa è colpire Cristo stesso! Anche coloro che sono ideologi perché vogliono la “purità” della Chiesa, colpiscono Cristo».
L’incontro con il Signore, abbaglia Saulo, lo lascia cieco e lo avvia a una «trasformazione che mostra la “pasqua personale” di Saulo, il suo passaggio dalla morte alla vita: ciò che prima era gloria diventa “spazzatura” da rigettare per acquistare il vero guadagno che è Cristo e la vita in Lui. Saulo riceve il battesimo. Il Battesimo segna così per Saulo, come per ciascuno di noi, l’inizio di una vita nuova, ed è accompagnato da uno sguardo nuovo su Dio, su sé stesso e sugli altri, che da nemici diventano ormai fratelli in Cristo».