Ultimo Tango a Parigi torna in tv senza censure e in prima serata. Il capolavoro tra i più controversi di Bernardo Bertolucci con Marlon Brando e Maria Schneider, che nel 1972 costò al regista una condanna per offesa al comune senso del pudore e la privazione dei diritti civili per cinque anni, sarà proposto oggi su Raidue alle ore 21,20 in versione integrale e restaurata. Una pellicola sequestrata più volte, condananta alla distruzione del negativo per oscenità dalla Cassazione nel 1976, riabilitata nel 1987, e oggi la decisione di mandarla in onda senza alcuna forma di tutela per i minori. La trama del film è nota: un uomo rimasto vedovo per il suicidio della moglie vaga nella Parigi malinconica e decadente degli anni ‘70 e si imbatte in una sconosciuta con cui intreccia una relazione violenta e ossessiva ad alto contenuto erotico.
Una scelta che porterà ascolti alla rete diretta da Carlo Freccero, che difende la decisione parlando di “cinema d’autore che ha abbandonato da tempo le sale, in favore di film di consumo tratti da fumetti e videogiochi e destinati a un pubblico adolescenziale”, ma che suscita polemiche per via anche del politically correct: c’è lo stupro, che non è condannato ma presentato come un atto di liberazione maschile.
Segno dei tempi che cambiano? Tanti sono i dubbi, tante le critiche che questa decisione ha sollevato. Ne parliamo con Antonio Affinita, direttore generale del Moige, che si dichiara seriamente proccupato. «Abbiamo lanciato l’altro giorno l’allarme al Senato con l’indagine ‘Venduti ai minori’, in cui rientra anche l’accesso dei minori a visioni erotiche e pornografiche non congrue alla loro crescita e al loro sviluppo. La programmazione del nuovo corso di Raidue ci lascia alquanto perplessi e proccupati, perché non è realisticamente vicina alle famiglie italiane, non salvaguarda la sensibilità dei nostri figli mandando in onda in prima serata una pianificazione inadatta a un pubblico di minorenni, soprattutto in un momento particolarmente delicato come quello odierno in cui dobbiamo presidiare tutto il mondo di internet e dei social media, dove quotidianamente arriva ai nostri figli un’esplosione inaudita e gratuita di pornografia ed erotismo».
In risposta a Carlo Freccero che parla di cinema d’autore Affinita ribatte: «Ci tengo a sottolineare che noi siamo favorevoli ai film d’autore e al fatto che siano trasmessi senza censure, integralmente. Ma allo stesso tempo riteniamo che andrebbero presi degli accorgimenti a tutela dei minori, che sono in una fase fragile del loro sviluppo emotivo e caratteriale, come ad esempio la collocazione in una fascia oraria più congrua. Un film ad alto tasso erotico non può andare in onda in prima serata sulla tv pubblica pagata col canone di 16 milioni di abbonati. Dovrebbe essere collocato in seconda o in terza serata e chi ha il desiderio di vederlo non ha problemi perché può tranquillamente registrarlo. Il messaggio che passa di una tv di Stato poco attenta e provocatoria è ancora più devastante della sostanza stessa del film, che già si caratterizza per le immagini e i contenuti violenti e inadatti ai minori. È il messaggio culturalmente deviante che ci preoccupa di più».
E continua: «Questa programmazione non fa onore al nuovo corso di Raidue. Fare ascolti non dovrebbe essere la stella polare della scelta editoriale della rete pubblica. A nostro avviso è una gratuita provocazione da parte della nuova direzione alle famiglie italiane. Non è un segnale dei tempi che cambiano, anzi è un vecchio messaggio quello di trattare con modalità superate la cura dei minori. Una cura che dovrebbe essere il punto centrale di ogni emittente. Oggi non regge neanche più la scusa che la messa in onda in prima serata serve per arrivare al grande pubblico, visto che c’è la possibilità di registrare il film, di rivederlo in streaming».