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mercoledì 11 settembre 2024
 
 

Un caffè solidale per il Nepal

19/05/2015  Eataly, insieme a Caffé Vergnano, Illy, Lavazza e Pausa Cafè, lancia un’iniziativa di solidarietà a favore delle popolazioni nepalesi colpite dal terremoto: nella giornata di martedì 19 maggio, l’incasso di tutti gli “espressi” sarò devoluto per sostenere il Paese asiatico ad Agire, il network italiano di Ong per le grandi emergenze.

Il padiglione di Eataly a Expo Milano 2015.
Il padiglione di Eataly a Expo Milano 2015.

Martedì 19 maggio chi prenderà un caffè in tutti gli Eataly del mondo, compresi gli spazi a Expo 2015, metterà in pratica il titolo dell’Esposizione universale di Milano, “Nutrire il pianeta”. Nello specifico, nutrirà la popolazione del Nepal, dove lo sciame sismico non dà tregua. Sabato c’è stata una nuova scossa di magnitudo 5.7, mentre il bilancio di quelle del 25 aprile e del 12 maggio è salito a 8.567 morti e 500 mila case danneggiate o crollate.

Domenica il primo ministro Sushil Koirala ha dichiarato che servono 2 miliardi di dollari di aiuti per ricostruire il Paese. Proprio a Expo, il Commissario Giuseppe Sala ha annunciato che si sta provando a organizzare un grande concerto pro-Nepal, con la partecipazione gratuita di artisti, la cui data sarà annunciata nei prossimi giorni. Intanto, si muovono alcune aziende in sinergia con il terzo settore.

Domenica si è chiusa la raccolta fondi di Groupon che ha messo in vendita sul proprio portale coupon solidali da 3, 5 e 15 euro. Una iniziativa che ha permesso di raccogliere, nella sola area di Roma, ben 15.000 euro.

Il negozio Lavazza-Eataly a Chicago.
Il negozio Lavazza-Eataly a Chicago.

Oggi è il turno della catena di alimentari italiani. Spiega l’amministratore delegato Francesco Farinetti: «La tragedia del Nepal ci ha profondamente colpiti; per questo abbiamo deciso di organizzare una giornata di raccolta fondi negli spazi Eataly, in collaborazione con Caffé Vergnano, Illy, Lavazza e Pausa Cafè».

L’intero incasso di tutti gli espressi serviti nel mondo sarà devoluto ad Agire, il network delle 7 ong (ActionAid, Cesvi, Gvc, Intersos, Oxfam, Sos Villaggi dei Bambini e Terre des Hommes) che stanno lavorando nelle zone più colpite dal terremoto.

Con il caffè di Eataly si aiuteranno ragazzini come Pravin (nella foto in copertina), 13 anni, che oggi dice: «Non abbiamo abbastanza soldi per ricostruire la casa. Non so come faremo». Gli operatori di Sos Villaggi dei Bambini lo hanno trovato seduto sul marciapiede in una piccola via di Bhaktapur, con il volto tumefatto.

Così ha raccontato il terremoto: «Stavo guardando la tv e mi sono spaventato tantissimo. Tutte le case intorno a me tremavano. Io ero al secondo piano. Quando ho sentito il terremoto, sono corso da mia madre al piano di sopra. Poi la nostra casa è crollata. Sono stato sepolto dai mattoni, il frigorifero mi è caduto addosso». Ferito, ma vivo: «Ho sentito gente che scavava. Per fortuna avevano visto le mie gambe e mi hanno tirato fuori dalle macerie».

Pravin fa smorfie di dolore mentre parla con gli operatori dell’Ong: «Mi hanno caricato sulle spalle e portato fino al pronto soccorso di Bhaktapur, ma non c’era posto. Sono arrivato all’ospedale di Madhyapur ma anche quello era pieno. Solo a Kathmandu mi hanno visitato. Sto prendendo delle medicine perché la faccia mi fa molto male». Anche il fratello, Sabin, di 16 anni, è stato colpito dal terremoto: ha un braccio rotto e profonde ferite sulla testa. «Ho paura che possano arrivare altri terremoti», conclude Pravin. «Qui non abbiamo più niente. Mi stanno prestando dei vestiti, la nostra casa è ridotta a un cumulo di macerie».

 
 
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