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martedì 10 settembre 2024
 
Basta violenza
 

Un centro a Milano per prevenire i maltrattamenti in famiglia dei bambini

24/10/2019  L’Ospedale dei Bambini “Vittore Buzzi” di Milano e Terre des Hommes avviano oggi un intervento di prevenzione e individuazione delle famiglie a rischio. i più vulnerabili sono i bimbi a 0 a 3 anni

I maltrattamenti in famiglia sono un fenomeno purtroppo molto diffuso che può sfociare talòvotla in vere e proprie tragedie di cui fanno le spese i bambini. Nella sola Lombardia si sono registrate 358 vittime nel 2018. Da oggi all’Ospedale dei Bambini “Vittore Buzzi” di Milano è avviato  il progetto Timmi, un intervento per l’intercettazione e supporto delle fragilità familiari. L’obiettivo è prevenire e intervenire su ogni forma di maltrattamento all’infanzia, il fenomeno sociale sommerso che provoca più vittime tra i minori in Italia. Nato con la collaborazione della Fondazione Terre des Hommes Italia, il progetto Timmi mira a riconoscere, prevenire e intervenire in situazioni disfunzionali e dunque di rischio nel rapporto bambino – genitore o caregiver che, se non prontamente intercettate, potrebbero sfociare e talvolta sfociano in forme di abuso e/o maltrattamento. Alle famiglie identificate come fragili viene offerto un servizio gratuito di ascolto e supporto presso l’ambulatorio Timmi presente all’interno dell’Ospedale Buzzi e successivi incontri di follow up. Professionisti esperti sono in grado di prendere in carico il caso e/o provvedere a indirizzare i minori e/o il nucleo familiare ai servizi territoriali competenti. L’équipe Timmi può intercettare i casi direttamente in accesso al Pronto Soccorso oppure ricevere delle segnalazioni dai reparti dell’Ospedale, ma anche dal territorio. Ciò permette di agire tempestivamente per tutelare il minore e prevenire l’insorgenza di patologie psicologiche e fisiche derivanti dall’esposizione del bambino a forme di maltrattamento.
 
L’Ospedale dei Bambini di Milano è tra i primi in Italia a utilizzare in via sperimentale l’innovativo screening Intovian per l’identificazione delle famiglie a rischio abuso e maltrattamento già durante l’ingresso in Pronto Soccorso per tutte le età pediatriche. Durante una fase preliminare di Studio Osservazionale che ha portato alla costruzione del progetto, è stato rilevato che i bambini più a rischio sono quelli della fascia 0 – 5 anni, poiché più deboli e impossibilitati a reagire e che le tipologie di rischio cui sono più esposti sono: la mancanza di sicurezza emotiva dei caregiver, che consiste nel non essere in grado di gestire una qualsiasi forma di stress connesso ad un malessere/malattia del bambino, la rabbia e/o tensione nonché, infine, l’eccessiva ansia e/o freddezza e distacco, tutti atteggiamenti che possono sfociare in forme pregiudizievoli di relazione per il benessere del minore, soprattutto se molto piccolo.
 
«Siamo da anni immersi in una società che, avendo perso i valori basici della famiglia, non fornisce alcuno strumento ai genitori nella gestione delle emotività in relazione ai figli», dichiara Lucia Romeo, pediatra responsabile del progetto Timmi. «I genitori hanno paura principalmente di sbagliare e questo li rende fragili e ansiosi e portati ad utilizzare la freddezza e il distacco per proteggersi, risultando così pregiudizievoli nella gestione dei bisogni primari dei figli. Questo tipo di atteggiamento fa sì che la relazione tra genitore e figlio si strutturi in modo disfunzionale, al punto da creare rischi che potrebbero portare a forme di maltrattamento psico-emotivo o fisico minando l’integrità del bambino che conseguentemente crescerà con insicurezze e paure. La presenza di un’equipe specialistica composta da due psicoterapeuti e uno psicologo, esperti nel campo dell’abuso all’infanzia, ci consente di essere all’avanguardia in questo settore». Mascotte del progetto un pupazzo di lemure.
 

 
 
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