Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
mercoledì 09 ottobre 2024
 
 

Un cioccolatino tira l'altro

29/10/2013  Presentato all'Istituto penale minorile Ferrante Aporti di Torino il progetto Spes@Labor: giovani detenuti hanno un'occasione di reinserimento

La speranza e il lavoro: due diritti che non dovrebbero esser negati a nessuno. A maggior ragione a chi ha commesso degli sbagli, ha voglia di ricominciare ed è disponibile a mettersi in discussione come i ragazzi detenuti presso l'Istituto penale per minorenni Ferrante Aporti di Torino. È questa la cornice in cui ha preso forma "Spes@Labor", progetto realizzato dalla Cooperativa sociale Le Soleil insieme a Spes e a Comunità Murialdo nell'ambito del bando "Unicredit Carta E- Strategie di coesione sociale per i giovani" promosso da Unicredit Foundation. Obiettivo fondamentale, offrire un'occasione concreta di reinserimento nel tessuto sociale di giovani detenuti attraverso interventi mirati di inclusione lavorativa e professionale.

«La detenzione, soprattutto se minorile – ha dichiarato Gabriella Picco, direttore dell’I.P.M. “Ferrante Aporti” -, ha un obbligo: fornire opportunità di crescita e maturazione del ragazzo, partendo dalle motivazioni che lo hanno condotto in un istituto penale, guidandolo, attraverso l'analisi di sé e del suo contesto esistenziale, verso un percorso ri-educativo che contempli anche gli aspetti formativi e lavorativi. Il giovane reo deve poter trovare nella carcerazione l'opportunità di riscattarsi, anche attraverso un lavoro di consapevolizzazione, di riconoscimento delle proprie responsabilità e di valorizzazione delle proprie competenze positive; la formazione e l'avvicinamento al mondo del lavoro, nonché concrete opportunità di inserimento nel mondo del lavoro stesso, sono i presupposti per aiutare i giovani a ridefinire in modo positivo i loro percorsi di vita. Questi sono stati i presupposti sui quali é stato ideato e realizzato il progetto del laboratorio di produzione di cioccolato che a soli pochi mesi dal suo avvio, registra già un ottimo successo e validi/proficui percorsi di aiuto e speranza per i giovani che lo hanno e lo stanno frequentando».

La scelta del percorso ha assunto le sembianze di un laboratorio specializzato, all'interno del carcere, dotato di macchinari per la produzione, l'imballaggio, lo stoccaggio e il trasporto del cioccolato

«UniCredit Foundation – ha aggiunto il Presidente Maurizio Carrara – si è data come obiettivo strategico quello di contribuire alla creazione e al potenziamento di reti di assistenza e sostegno ai giovani in situazioni di disagio. In particolare, con questo progetto ci siamo rivolti a coloro che hanno vissuto situazioni di marginalizzazione sociale e che, in una fase come quella attuale, caratterizzata da una generalizzata difficoltà economica e da mancanza di rifermenti sociali, rischiano più di altri di vivere fenomeni di esclusione. Attraverso il nostro contributo abbiamo voluto concorrere – ha concluso Carrara – alla costruzione di nuovi modelli virtuosi, che possano essere ripresi anche da altre realtà, perché riteniamo che l’integrazione sociale di giovani in difficoltà attraverso percorsi di formazione e avviamento al mondo del lavoro possa essere una buona base di partenza per lo sviluppo delle nostre comunità».

«In collaborazione con UniCredit Foundation - ha dichiarato Giovanni Forestiero, Responsabile Nord Ovest di UniCredit -, abbiamo voluto dar prova di una presenza concreta sul territorio con un intervento in ambito sociale finalizzato al rafforzamento della coesione delle nostre comunità. La scelta operata dalla nostra Fondazione é stata quella di destinare fondi che creassero una possibilità di riscatto e di reinserimento per giovani ad alto rischio di marginalizzazione sociale, cercando di favorire al meglio l’interazione tra Istituzioni, Enti e Cooperative di assistenza già radicati nel tessuto locale,anche nel solco della particolare attenzione da alcuni anni UniCredit rivolge a tutto il settore del non profit, avendovi anche dedicato uno specifico modello di servizio bancario».

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo