Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
venerdì 25 aprile 2025
 
 

Un clic per don Bosco

10/10/2013  In vista del bicentenario della nascita del "Santo dei giovani" che si celebra nel 2015 con diverse iniziative, l'ispettoria salesiana del Piemonte lancia una sfida digitale: un portale web per raccogliere risorse da destinare ai numerosi progetti di cooperazione della famiglia salesiana in Italia e all'estero

Un clic per don Bosco. In vista del bicentenario della nascita del "santo dei giovani", l'ispettoria salesiana del Piemonte lancia una sfida digitale: un portale web per raccogliere forze e risorse.

Si chiama "Don Bosco è qui" (www.donboscoequi.it) ed è attivo da qualche giorno. È uno strumento nuovo e antico nello stesso tempo. Nuovo, perché si affida a pc, smartphone e tablet e usa quelle possibilità di interconnessione, teoricamente quasi infinite, che solo l'universo della rete può garantire.
Nuovo perché guarda all'esperienza del crowd-funding (letteralmente "contributo di massa"), un sistema molto diffuso nei Paesi anglosassoni, che sta gradualmente prendendo piede anche in Italia.

Ma forse, in realtà, non è neppure il caso di scomodare l'inglese, dato che l'idea è antica di duemila anni. Basta visitare una qualsiasi delle nostre parrocchie per accorgersene. «Ognuno fa un pezzetto, piccolo e insostituibile. Magari è solo un mattoncino, ma intanto, senza quel mattoncino, la chiesa si allagherebbe» spiega don Moreno Filipetto, direttore dell'emittente Primaradio, uno dei responsabili del portale web. «Nelle chiese sono ancora ben visibili le targhette con i nomi di chi ha voluto donare un banco o un piccolo frammento di muro: gesti semplici e concreti, ma capaci di lasciare un segno nel tempo. Noi abbiamo aggiornato lo strumento. Lo spirito, però, resta lo stesso: chiediamo di adottare un sogno».

Così il bicentenario della nascita di don Bosco - grande festa che durerà un intero anno, dal 16 agosto 2014 al 16 agosto 2015, coinvolgendo persone di tutto il mondo – diventa anche occasione per aprire una finestra sui tanti progetti di cooperazione che la famiglia salesiana porta avanti, in Italia come negli angoli più sperduti del pianeta.
Non a caso, nello spirito del fondatore, molti dei "sogni da adottare" che prenderanno corpo nei prossimi mesi avranno una valenza marcatamente sociale e guarderanno alle persone più fragili e più esposte alla crisi. Ma è impossibile ricordare don Bosco senza pensare alla sfida educativa, uno dei punti cardinali di tutta la sua vita. Alcune proposte disponibili sul portale web vanno in questa direzione e sono caratterizzate da un forte radicamento sul territorio.

Dal Piemonte, terra feconda che tutt'oggi con le sue 40 case resta una roccaforte salesiana, arriva l'idea di un "cortile digitale" per il liceo Valsalice di Torino. L'obiettivo è creare una piattaforma in cui confluiscano una web radio, una web tv e altri contenuti on-line, così che i ragazzi possano cimentarsi con sfide e potenzialità della comunicazione. Tutti possono contribuire: privati, enti e associazioni.

Il modo più semplice è fare una donazione. Ma la proposta dei salesiani non vuole ridursi a una raccolta di denaro. «In tempi difficili e segnati dalla crisi – spiega ancora don Moreno Filipetto - abbiamo deciso di chiedere poco, coinvolgendo molte persone: è la logica del mattoncino, appunto. I nostri progetti sono alla portata di tutti: possono bastare 5 Euro per sostenerli. Inoltre non c'è solo l'aspetto economico. Siamo anche alla ricerca di materie prime, competenze, professionalità. Per questo è fondamentale costruire un ampio database e una vitale rete di contatti».

La speranza, insomma, è che "Don Bosco è qui" diventi una vera piazza virtuale, un punto di incontro e di riferimento. Qualcosa di analogo a quello che è accaduto con i ragazzi dell'ultima Gmg di Rio de Janeiro, coinvolti grazie anche alla rete e ai social network. «Speriamo in un'onda che partendo dal Piemonte si allarghi a cerchi concentrici: un piccolo tsunami di positività».

C'è poi una proposta molto particolare, direttamente legata al bicentenario. Sempre attraverso il portale web è possibile simbolicamente donare chilometri al viaggio di don Bosco. Sì, perché, in preparazione all'evento del 2015, l'urna contenente le spoglie del santo sta letteralmente girando l'Italia, in un tour a tappe.
«Era lui che si scomodava, usciva per le strade, usciva raggiungendo i posti di lavoro, i luoghi d’incontro, le case dei ragazzi e diventava un'esperienza che rinnovava il cuore – si legge nel messaggio che annuncia la peregrinazione dell'urna - Così ancora oggi don Bosco verrà da noi. Verrà nelle nostre realtà, in alcune cattedrali e chiese principali delle nostre città, in alcune case salesiane sparse su tutto il territorio nazionale. Verrà e sarà lui a prepararci al suo compleanno».

In questi giorni l'urna sta attraversando il Sud Italia; poi, tappa dopo tappa, risalirà la penisola. Il 31 gennaio, giorno in cui la Chiesa fa memoria di don Bosco, sarà a Torino. Ma il viaggio non si ferma ai confini italiani: a marzo passerà anche dalla Lituania.   

Intanto, prende corpo l’ipotesi che il bicentenario della nascita don Bosco possa essere festeggiato con un’ostensione straordinaria della Sindone. «Non confermo ma smentisco, ma ci spero», ha detto l'arcivescovo di Torino monsignor Cesare Nosiglia nei giorni scorsi. «Certamente», ha aggiuntoa margine di una visita alla Cappella del Guarini dove era custodito il Sacro Lino fino al rogo del '97, «l’ anno del bicentenario di Don Bosco offre un occasione molto significativa, ma si tratta di decisione che va presa con molta ponderazione e responsabilità. Dipende molto anche dalla Santa Sede, sarebbe controproducente forzare»

Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo