Nel derby della Madonnina, la prima azione vincente è del tecnico milanista Sinisa Mihajlovic. La riassume nella proposta: «Chi vince, paga. Mancio, ci stai?». L’allenatore interista, suo vecchio maestro, non si è fatto prendere in contropiede: «Miha, accetto». A pochi giorni dalla stracittadina, Mihajlovic ha preso carta e penna e ha scritto alla Gazzetta dello Sport. La formula è semplice: prima di ogni Milan-Inter, si sceglie una categoria in difficoltà o un’associazione bisognosa; poi chi vince, elargisce un contributo. «E se pareggiamo, raddoppiamo la somma». Per la partita del 13 settembre non ci sono dubbi: il contributo dovrebbe andare ai profughi che transitano per Milano nel loro viaggio verso il Nord Europa (80mila quelli accolti in due anni nei dormitori cittadini).
«Sceglieremo una delle tante associazioni impegnate nell’accoglienza», spiega Mihajlovic. Quando giocava, il serbo era schierato su posizioni nazionaliste che spesso fecero discutere, ma sicuramente conosce bene il dramma di chi è costretto a lasciare la propria terra. Racconta: «È un problema che mi sta particolarmente a cuore perché l’ho visto con i miei occhi e vissuto nel mio Paese, quando la guerra civile stravolse la ex Jugoslavia. Anche i miei genitori e tanti miei familiari sono stati migranti in fuga dalla guerra. Loro nella tragedia sono stati fortunati ad avere un figlio o un parente in grado di aiutarli, ospitarli, farli trasferire». Continua il tecnico rossonero: «Ho aiutato tanta gente che non avevo mai visto prima, non ricordo più i loro nomi ma ricordo benissimo gli occhi di ognuno di loro e la sofferenza che c’era dipinta dentro. Occhi che dicevano più di mille parole. La quasi totalità di quanti fuggono e cercano asilo lo fa per disperazione e so quanto può essere difficile per intere famiglie sradicarsi, e per uomini e donne adulti provare a ricostruirsi una vita a 50 o 60 anni».
Il legame con il capoluogo ambrosiano è alla base della “sfida del cuore” proposta da Mihajlovic. Lui e l’interista Roberto Mancini, «amico e quest’anno avversario due volte», hanno giocato a San Siro come atleti e ora come allenatori. «Siamo dei privilegiati – dice – Milano ci ha dato tanto: questa è l’occasione per ringraziarla e aiutare chi ha bisogno». Protagonismo o voglia di farsi pubblicità del milanista? No, piuttosto consapevolezza del ruolo positivo che i vip possono assumere. Spiega: «Ho sempre pensato che gli atti di solidarietà debbano essere privati e non pubblici, ma credo che questa iniziativa potrebbe avere un positivo effetto di emulazione, magari anche tra i nostri giocatori e tra i tifosi di Milan e Inter: avversari leali, ma mai nemici». Effettivamente le Fondazioni delle squadre di calcio italiane – a partire da quelle molto attive di Inter e Milan – finora non hanno fatto nulla per sostenere la solidarietà ai profughi.
Tutta un’altra musica in Germania, che guida le iniziative non solo a livello politico, ma anche sportivo. Le squadre della Bundesliga hanno schierato il mondo del calcio in favore dell’accoglienza, nonostante in molte curve ci siano gruppi neonazisti e xenofobi e gli autori di un incendio a un centro per profughi fossero legati al tifo organizzato. In molti stadi i tifosi hanno esposto striscioni a favore dei migranti, mentre i giocatori della Nazionale campione del mondo hanno girato un video per l’accoglienza. Il Borussia Dortmund ha offerto ai profughi ospitati nella città renana di guardare gratis l’ultima partita di Europa League, lo Schalke 04 organizza raccolte di beni di prima necessità per i centri, mentre il Werder Brema fa giocare i giovani nelle proprie strutture. In testa alla classifica dell’accoglienza, il Bayern Monaco, la squadra più titolata della Germania: donerà alle autorità della Baviera il milione di euro incassati in un’amichevole per finanziare l’inserimento dei richiedenti asilo politico e costruirà un centro di allenamento per bambini e adolescenti rifugiati, in cui, oltre al calcio, si insegnerà la lingua tedesca. Chissà che il calcio italiano, stimolato dall’iniziativa di Mihajlovic e Mancini, decida di provare a sfidare la Bundesliga…