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sabato 14 settembre 2024
 
Cinema & società
 

Un film racconta la storia dell'Isolotto, il quartiere popolare di Firenze pioniere dell'integrazione

24/02/2023  Il documentario "Le chiavi di una storia" nelle sale. Ricostruzioni, testimonianze dei protagonisti, filmati inediti di un modello di comunità che ha fatto epoca e vide tra i suoi promotori don Mazzi, compagno di seminario di don Milani

Da oggi nelle sale cinematografiche italiane Le chiavi di una storia - La Comunità dell'Isolotto del regista fiorentino Federico Micali, Il documentario che ripercorre la storia dell'Isolotto, uno storico quartiere popolare di periferia a Firenze attraverso una serie di testimonianze e l’uso di materiali di repertorio – molti dei quali mai utilizzati fino ad oggi - conservati presso l’archivio della Comunità stessa: dalla consegna delle chiavi delle prime case nel 1954 fino ad oggi, passando per il '68, quando l'Isolotto divenne noto in tutto il mondo per il suo modello rivoluzionario, orizzontale e accogliente per tutti gli emarginati (grazie alla guida di Don Mazzi, amico di don Milani), arrivando anche allo scontro con il Vaticano. 
“Sono stato coinvolto dalla Comunità per la realizzazione di questo lavoro" ha detto Micali "e sono rimasto colpito soprattutto da questo senso di identità collettiva. Mi sono quindi indirizzato verso un racconto corale e condiviso, senza protagonisti né voci narranti di una storia paradigmatica e rivoluzionaria”. 

C’è stato un momento in cui il quartiere popolare dell’Isolotto di Firenze è stato al centro dell’attenzione mediatica mondiale, ne scrivevano dal New York Times, al Guardian, al francese Le Monde: la contestazione del ’68 si era allargata per la prima volta alla chiesa dove un’intera comunità stava praticando le idee del Concilio Vaticano II, per una chiesa aperta e senza potere. E l’Isolotto, quartiere operaio di periferia nato solo pochi anni prima, era il luogo perfetto in cui coltivare legami nuovi e obiettivi comuni. Ma questi ideali trovarono una forte opposizione da parte dei vertici ecclesiastici, tanto da far decretare l’estromissione del parroco (don Enzo Mazzi, che fu solidale con l’occupazione del Duomo di Parma nel 1968) e provocare una reazione del quartiere capace di iniziare un’inedita esperienza di autogestione orizzontale, e attenta alle disuguaglianze del mondo. Un’esperienza comunitaria cominciata in chiesa e proseguita nella piazza per oltre trent’anni, ed arrivata fino ad oggi, fuori dal “dominio del sacro”, e arricchita da molteplici iniziative sociali (dalla cura alla scuola, per la trasparenza e per il lavoro).

Il film ritorna - attraverso foto e video d’epoca - ai primi attimi di vita del rione fiorentino: da quando nel ‘54, nel nuovo quartiere popolare dell’'Isolotto, arrivò don Mazzi (compagno di seminario di don Milani), il prete che passava dalla parrocchia - al circolino comunista, che diceva messa guardando i fedeli e non dando loro le spalle, permettendone la traduzione dal latino. Dall’Isolotto “isola felice” durante l’alluvione a Firenze del ‘66, che aiutò gli sfollati diventando centro di smistamento, alla pubblicazione sulle pagine della rivista L’Espresso del “nuovo catechismo” ispirato alle idee del Concilio Vaticano II; dalla trasformazione degli edifici ecclesiastici in casa famiglia per giovani orfani o migranti, alla creazione di un proprio archivio e notiziario di quartiere, per gestire i momenti di attenzione internazionale. Fino agli episodi chiave del 1968 con la contrapposizione alle decisioni del Vescovo e la conseguente rimozione di Don Mazzi, l’occupazione della Chiesa e la resistenza alle provocazioni, fino alla conquista della piazza come luogo altro, orizzontale e aperto a tutti.In un racconto corale, la voce degli stessi protagonisti, ritmata dalle immagini di repertorio, ci riporta indietro nel tempo e ci fa rivivere i momenti cardine che hanno infiammato il decennio degli anni '60, le lotte di chi ha combattuto per cambiare e trasformare le istituzioni e aprire un dibattito politico e sociale sul fare comunità. Sforzi che oggi passano ai figli, ai nipoti dei primi abitanti, che si ritrovano in ogni tempo nella ricerca di una società più giusta e più aperta, verso chi è percepito come emarginato, diverso, meno fortunato - come furono allora i cittadini dell’Isolotto. 

Le chiavi di una storia è stato prodotto dalla Comunità dell'Isolotto con il supporto di Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. In seguito alla calorosa accoglienza del pubblico internazionale ricevuta durante l’anteprima, il film è in fase di traduzione in inglese, spagnolo e catalano per future proiezioni in tutta Europa.

 
 
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