Se ripenso al filmato sui tifosi
stranieri che a Roma hanno oltraggiato
una povera mendicante accovacciata
a terra a chiedere l’elemosina,
ho il cuore amareggiato e un
groppo in gola. Una scena che non si
può descrivere a parole, per la tracotanza
bestiale di quei giustizieri che
hanno orinato su una persona. Mi
sono chiesta che soddisfazione c’è in
quel gesto sconcio e brutale, se non
la manifestazione del peggior istinto
e desiderio di sopraffazione nei confronti
del più debole. Cosa si poteva
fare in una simile circostanza? Forse,
sarebbe stato uno di quei momenti
in cui Gesù avrebbe preso la frusta.
Il gesto più cristiano sarebbe stato
quello di avvicinarsi e aiutare a rialzarsi
quella vittima indifesa, anche se
fosse stata una mendicante fastidiosa
o una ladra. E, soprattutto, accompagnare
questo gesto solidale con una
preghiera per chiedere perdono a Dio
di tanto scempio.
DONATELLA
Di proposito ho voluto mettere la
foto di tanto bestiale scempio, anche se
a qualcuno potrà dare fastidio. L’ho fatto
perché l’immagine è molto più espressiva
delle parole. Tra l’altro, la mia indignazione
è tale che non so come definire gli autori
di questa brutalità. E se ancora annoverarli
tra gli esseri umani, tale è il livello
di degrado in cui sono precipitati. O, forse,
in cui abitualmente vivono: un vuoto
abissale di valori, cultura e intelligenza.
Definirli “subumani” è un complimento.
Purtroppo, l’episodio è stato subito
dimenticato. Se fosse stato danneggiato
un qualsiasi monumento di Roma, l’indignazione
sarebbe alle stelle. Ma un essere
umano non ha uguale dignità.