L’Italia non è un Paese per donne: i 106 femminicidi registrati da inizio 2023 (uno ogni tre giorni) fanno del nostro Paese il fanalino di coda dell’Europa in tema di difesa delle donne, e la giornata del 25 novembre di quest’anno risulta sempre più vuota di significato in un’Italia che ha il triste primato di essere uno dei peggiori Paesi europei per violenza di genere. Guardando il 2023, i femminicidi commessi in ambito familiare e affettivo sono aumentati rispetto all’anno scorso e le storie si assomigliano purtroppo per straziante drammaticità. Il sistema, d’altronde, fa acqua da tutte le parti, a cominciare dall’applicazione del codice rosso che impone al pubblico ministero di sentire la parte offesa entro tre giorni per assicurare una tutela immediata della donna in pericolo. Donne che, nella stragrande maggioranza dei casi, dopo la denuncia vengono lasciate sole proprio da parte di chi le dovrebbe proteggere. Per questo il 25 novembre, in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, Mama Chat, associazione no profit in prima linea nel supporto psicologico a donne e ragazze, in segno di protesta sceglie il silenzio, mostrando piattaforma e social total black, e lancia un provocatorio “blackout” che non fa sconti a nessuno e punta il dito contro l’uso del 25 novembre come giornata di marketing, vuota e sempre più commerciale, poi rapidamente dimenticata con mancanze e omissioni nei confronti delle donne.
Mama Chat per il benessere psicologico e la lotta contro la violenza sulle donne è il primo Ente Europeo a offrire assistenza psicologica online tramite psicoterapie low-cost e uno sportello chat gratuito e anonimo. Fondata da l 2017, ha accolto in cinque anni 37.000 donne, ragazze e ragazzi in fragilità psicologiche, sociali e vittime di maltrattamento e violenza di genere. Conta oltre 70 specialiste e specialisti, fra volontari e consulenti e terapeuti, disponibili sulla piattaforma online utilizzata da utenti e pazienti da tutta Italia.
Mama Chat con il suo “blackout” chiede alle Istituzioni di riferimento che si impegnino con massima urgenza sui seguenti temi:
• Approvazione di programmi gestiti da associazioni riconosciute per l’educazione affettiva e sessuale nelle scuole così da formare nuove generazioni consapevoli ed estirpare la cultura dello stupro e del patriarcato
• Attuare subito lo sblocco dei finanziamenti ministeriali per iniziative di informazione e sensibilizzazione rivolte alla prevenzione della violenza maschile contro le donne (Decreto 4 febbraio 2022) affinché si concluda l’iter di valutazione, nonché di interventi educativi, tesi alla prevenzione del fenomeno della violenza attraverso il contrasto degli stereotipi di genere, la promozione di una cultura del rispetto tra uomo e donna, e la stigmatizzazione della violenza di genere.