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martedì 08 ottobre 2024
 
 

Un giovane indù e tre musulmani, ecco a chi laverà i piedi il Papa

23/03/2016  Per la Messa in Coena Domini del Giovedì Santo Francesco ha scelto quest'anno il Centro accoglienza richiedenti asilo di Castelnuovo Porto, vicino Roma. Un'operatrice italiana, quattro giovani nigeriani cattolici, tre donne eritree cristiano copte, tre musulmani (un siriano, un pakistano e un maliano), un giovane indiano di religione indù i prescelti per la lavanda dei piedi

Un operatrice italiana cattolica della cooperativa sociale Auxilium, che gestisce il Centro, e 11 migranti: quattro giovani nigeriani cattolici, tre donne eritree cristiano copte, tre musulmani (un siriano, un pakistano e un maliano), un giovane indiano di religione indù. Sono queste le dodici persone, dodici come il numero degli apostoli, alle quali papa Francesco Giovedì Santo laverà i piedi nella Messa in “Coena Domini” che sarà celebrata al Centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Castelnuovo Porto, 30 chilometri a nord di Roma. La Cooperativa sociale Auxilium, ha scritto in una nota, «accoglie con gioia, emozione e gratitudine la visita di  papa Francesco che celebrerà la messa della Cena con gli 892 migranti, ospiti del Centro e con i 114 operatori dell'Auxilium che lavorano in questa struttura, gestita dalla nostra cooperativa dal 7 aprile 2014. L'abbassarsi di papa Francesco per lavare i piedi dei migranti e dei profughi, non potrà non aiutare a risvegliare le coscienze di tutti dall'indifferenza e non farci sentire la responsabilità di prenderci cura di chi fugge in cerca di una vita migliore».

Su L’Osservatore Romano di martedì  monsignor Rino Fisichella ha scritto una riflessione sul gesto del Papa e la scelta del Cara di Castelnuovo Porto: «Il Papa vuole dirci che è necessaria la debita attenzione verso i più deboli di questo momento storico; che siamo chiamati tutti a restituire loro dignità senza ricorrere a sotterfugi. Ci spinge a guardare verso Pasqua con gli occhi di chi fa della sua fede una vita vissuta a servizio di quanti portano impresso nel proprio volto i segni della sofferenza e della violenza. Molti di questi giovani», prosegue Fisichella, «non sono cattolici. Il segno di Papa Francesco pertanto diventa ancora più eloquente. Indica la via del rispetto come strada maestra per la pace. Rispetto, nel suo valore semantico, significa accorgersi che c’è un’altra persona accanto a me. Una persona che cammina con me, soffre con me, gioisce con me. Una persona a cui, un giorno, potrò appoggiarmi per trovare sostegno. Lavando i piedi ai profughi, Papa Francesco chiede rispetto per ognuno di loro».

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