La gioia dell’annuncio, lo stupore per il nuovo nato, la contemplazione della Gloria di Dio che si manifesta, la bellezza della nuova creatura, umana ed al tempo stesso divina. Sono i sentimenti e le predisposizioni dell’animo che hanno dato vita nel corso dei secoli alle musiche per il Natale: sacre o profane, popolari o firmate dai grandi compositori. Ma poche, a qualsiasi genere appartengano, comunicano con tanta forza, semplicità e purezza lo spirito del Natale, come quelle contenute in un Cd recentemente pubblicato dalla casa discografica Concerto. La “Messa di Natale in San Marco 1685” di Giovanni Legrenzi, questo il titolo nella traduzione italiana, è un vero dono per allietare questo tempo.
La tradizione di una grande celebrazione natalizia nella basilica veneziana affonda le proprie radici nella storia della città, ed è facile immaginare a quali livelli di splendori si sia giunti nel passato. La Cappella Marciana –meraviglioso Coro e complesso liturgico che discende direttamente dalla Cappella della Serenissima Repubblica – con la direzione di Marco Gemmani ha riscostruito con grande cura una sequenza di brani particolarmente adatti ad accompagnare la celebrazione del 25 dicembre, attingendo al repertorio conosciuto del compositore di origine bergamasche (nacque a Clusone nel 1626). La sequenza dunque riproduce fedelmente la prassi del tempo.
E l’ascolto produce un percorso di gioia, stupore, e profonda ispirazione: l’ “Et incarnatus est” lascia col fiato sospeso, ma anche i brani solo strumentali che evocano gioiose danze pastorali, gli “Alleluja” e gli “Amen” che sembrano intonati dagli angeli, o il “Non sussurate” ad una voce. I 53 minuti di musica, non solo fanno ammutolire le troppe storpiature di canzoni ormai usate per accompagnare pubblicità e vendite nei grandi magazzini, ma regalano il significato più profondo della nascita che ha cambiato il mondo, dimostrandosi adatte come poche ad essere ascoltate in famiglia, soprattutto alle presenza dei più piccoli.