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sabato 07 settembre 2024
 
 

Chiesara: "Donne, fidatevi della Giustizia"

24/11/2014  Per ben il 30 per cento degli italiani, i panni sporchi si lavano in famiglia: le violenze tra le mura domestiche non meritano denuncia. Lo spiega Marco Chiesara, presidente di We World Intervita Onlus, che con Ipsos ha condotto una ricerca su questi temi. L'invito, al contrario, è quello di confidare nelle istituzioni e nella giustizia.

Marco Chiesara.
Marco Chiesara.

«Non ci si deve fermare. Bisogna continuare a lavorare, ognuno nel proprio ambito, per sensibilizzare la gente sulle questioni di genere. Abbiamo condotto con Ipsos una ricerca che ci ha allarmato: un italiano ogni tre è convinto che gli episodi di violenza intrafamigliare devono rimanere all'interno della famiglia. I panni sporchi si lavano in casa, insomma». A denunciare il fenomeno è Marco Chiesara, avvocato, presidente di We World Intervita Onlus. 

E continua: «Un italiano su cinque, inoltre, pensa che se una donna rimane con un uomo che l'ha picchiata è altrettanto colpevole. Ci stiamo scontrando con una mentalità fortemente radicata, connaturata all'educazione di molti, troppi italiani. Con le nostre campagne, speriamo che questo possa finalmente cambiare, ma ci rendiamo contro che non si può mai abbassare la guardia. Occorre lavorare nel senso della prevenzione e anche per restituire alle donne in difficoltà maggiore fiducia nelle istituzioni».

Conclude, infine «Ci piacerebbe che la stampa raccontasse di più i casi in cui la giustizia, congiuntamente alle molte associazioni come la nostra, è intervenuta in modo efficace in difesa e a tutela delle donne. Proprio come nel caso di Linor Arbagil, miss Mondo 1998, in cui la magistratura italiana è riuscita a collaborare in modo esemplare con quella israeliana e a rendere giustizia a lei e alle altre due vittime implicate nel caso.

Il film-documentario Brave Miss World, con la regia di Cecilia Peck, figlia dell'attore Gregory Peck,  passato nella nostra rassegna cinematografica milanese Siamo Pari! La parola alle donne, racconta proprio questa storia, perfetta per la nostra campagna e per le nostre battaglie. Ci piacerebbe che molti altri giovani potessero vederlo. Magari anche nelle scuole. Fare educazione in questo senso diventa ogni giorno più importante».  

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