Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
mercoledì 11 settembre 2024
 
 

Un litigio tra due adulti: ora i cugini non si vedono più

09/06/2016  Se due fratelli adulti litigano non è giusto che i figli, cugini tra loro, non possano più frequentarsi. E piuttosto che aspettarsi delle scuse, il nostro esperto Alberto Pellai, invita a perdonare. Che non significa subire senza reagire.

L’anno scorso, in occasione di una festa di famiglia, mio fratello mi ha trattato molto male. In un momento di rabbia, ha detto, di fronte a tutti, delle cose di me che mi hanno fatto stare molto male. Io, per reazione, ho detto a mio marito di andarcene subito e ho portato via i nostri bambini di 6 e 8 anni, che, in un’altra stanza, stavano giocando con i due cugini di pari età, figli di mio fratello. Da allora, non frequento più mio fratello, che non mi ha mai chiesto scusa. I miei figli però mi chiedono perché non possono più vedere i cugini a cui erano molto affezionati. Non so cosa rispondere. Cosa devo dire per fargli capire che finché non riceverò le sue scuse, non potranno più incontrarsi con i cugini?

LISA

— Cara Lisa, quel giorno devi avere sofferto molto. Devi esserti sentita piena di rabbia e vergogna e la tua reazione deve avere comunicato a tutti l’impatto fortissimo che quelle parole sgradevoli hanno prodotto dentro di te. Ma ora i tuoi figli ti stanno facendo notare che tu hai trasformato il comportamento molto sbagliato di tuo fratello in una montagna che ostacolerà per sempre la relazione tra le vostre famiglie. Ovvero, i cinque minuti in cui tuo fratello ha fatto un enorme errore, sono diventati un buon motivo per annullare cose molto più importanti di quei cinque minuti. Ti invito a pensare a quanto valga ciò che avete vissuto e condiviso insieme, l’affetto che lega le vostre due famiglie. E rifletti su che valore ha per i tuoi figli il desiderio di poter rincontrare gli amati cuginetti. Davvero vale la pena attendere le scuse che forse tuo fratello non sarà mia capace di dirti? E se tu rovesciassi la situazione e pensassi invece a perdonarlo per quelle sue parole così dolorose? Perdonarlo non in modo passivo e rancoroso, ma attivo e consapevole. Ho trovato bellissime e molto adatte a te queste parole tratte da La cura del perdono di D. Lumera (Mondadori Ed.), un libro che parla del perdono come nuova via alla felicità: «Perdonare non equivale a subire senza reagire. Significa invece agire a partire da una condizione di consapevolezza, equilibrio e amore. Quando si perdona davvero, non si è più motivati da collera, rabbia, frustrazione e ignoranza. Se il perdono è autentico, le parole e le azioni esprimeranno solamente determinazione, chiarezza e comprensione». Leggi questa frase e poi telefona a tuo fratello. Digli in modo consapevole e tranquillo come sei stata male quel giorno e quanto però desideri che tra di voi torni l’armonia. Vedrai che le scuse che stai aspettando arriveranno senza richiederle. Sentirai una gioia profonda constatando con che felicità i cuginetti ricominceranno a giocare insieme, grazie alla tua capacità di perdonare.

I vostri commenti
8

Stai visualizzando  dei 8 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo