Viene dall’Irlanda e partecipa alla
giornata del Papa dedicata ai nonni
a buon titolo: Catherine Wiley
ha infatti fondato nel 2009 la Catholic
Grandparents Association (Associazione
dei nonni cattolici) che affonda le radici
nel 2002, quando lei colse il bisogno di
pellegrinaggi per i nonni, molto sentiti
e partecipati, presso i santuari mariani
con l’intento di onorare sant’Anna
e san Gioacchino, i nonni di Gesù:
«Queste figure rappresentano la
vocazione di nonni in un mondo sempre
più secolarizzato dove la fede è
in pericolo. Non dobbiamo essere
la generazione che fallisce». Catherine
sarà a Roma con Tom, uno dei suoi dieci
nipoti, «I nonni generalmente
non hanno diritti speciali sui nipoti.
È riconosciuto che i genitori sono
i principali educatori dei loro figli.
Tuttavia, a causa dello speciale legame
tra nonno e nipote, diventano anch’essi
partecipi del ruolo dei genitori,
camminando e sostenendoli».
Principalmente con la fede, «che
possono passare mantenendo la
preghiera al centro della famiglia».
E si può fare in tanti modi: «Dicendo
grazie a Dio prima dei pasti, alla sera
o con il Rosario. Gesti che possono
diventare il modo in cui i semi della fede
sono piantati e nutriti nei nipoti».
La signora Wiley sa che la cultura
può essere molto diversa da Paese a
Paese: «Ma ovunque andiamo troviamo
che tutti i nonni vogliono il meglio per
i loro nipoti, e quindi vogliono mostrare
loro l’amore di Gesù».