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martedì 20 maggio 2025
 
A scuola con passione
 

Un modo nuovo per insegnare letteratura ai ragazzi

03/05/2018  Intervista alle autrici di "Una grande esperienza di sé”, nuova storia della letteratura italiana in sei volumi di Paravia (Gruppo Pearson) per il triennio del liceo. Autori classici e contemporanei a confronto e illustrazioni di grandi maestri

La selva oscura di Dante secondo Lorenzo Mattotti
La selva oscura di Dante secondo Lorenzo Mattotti

 

Sopra, La Gerusalemme liberata di Tasso illustrata da Lele luzzati

Far appassionare i ragazzi alla letteratura, ai tempi dei social networks: una missione ambiziosa, ma ancora indispensabile, per far maturare consapevolezza di sé e del mondo, sviluppare senso critico ed estetico, apprezzare la bellezza dei testi. Ne sono convinte Alessandra Terrile, Paola Biglia e Cristina Terrile, autrici di “Una grande esperienza di sé”, nuova storia della letteratura italiana in sei volumi di Paravia (Gruppo Pearson) per il triennio del liceo, che adotta un approccio nuovo: gli autori del passato vengono accostati a scrittori contemporanei, in una rubrica, “Oltre nel tempo”, che attraversa tutti i sei volumi. Tra gli altri, Fabrizio de André aiuta a comprendere Cecco Angiolieri, l’astrofisica Margherita Hack viene accostata a Galileo Galilei, Roberto Saviano a Carlo Emilio Gadda. E splendide opere di artisti contemporanei sono usate per illustrare i testi del passato: Lorenzo Mattotti per la Divina Commedia con “Dante nella selva oscura” e “Paolo e Francesca”, Salvador Dalì con “La foresta dei suicidi”, Dario Fo ed Emanuele Luzzati illustrano Boccaccio, Renato Guttuso “I Promessi Sposi”.

 

 

 

I Malavogliga di Renato Guttuso
I Malavogliga di Renato Guttuso

«Siamo partite da un atto di fiducia nella capacità della letteratura di parlare ancora agli studenti e contribuire alla costruzione di sé, a suscitare domande, alla crescita della personalità. Oggi bisogna trovare nuove strategie per suscitare interesse nei ragazzi, ma quando lo si fa gli studenti stupiscono per bravura e creatività» raccontano le autrici. 

Il sentiero dei nidi di ragno di Calvino in un disegno di Ermanno Olmi
Il sentiero dei nidi di ragno di Calvino in un disegno di Ermanno Olmi

Negli ultimi anni si parla molto di discipline scientifiche, indispensabili per il mondo del lavoro. Perché è ancora importante studiare Dante, Petrarca, Manzoni?

«Per molti motivi: educare il gusto estetico, costruire senso critico, capire se i testi sono attendibili (aspetto utile in tempi di “fake news”); appropriarsi di un lessico ricco e ampio e saper esprimersi oralmente argomentando un pensiero: alle parole, infatti, corrispondono le idee, e questa competenza si riverbera nel mondo del lavoro. Lo studio della letteratura fa capire l’importanza della lentezza, fa imparare che la conoscenza non presuppone un risultato immediato: Internet dà le informazioni “nude e crude” ma interpretare la realtà secondo categorie, imparare a prendere posizione, capire ciò che succede, questo è compito della letteratura e della scuola. Certo, i ragazzi di oggi sono abituati a grande velocità, si soffermano poco: in questo la letteratura è una scuola di lentezza. E i ragazzi sanno ancora appassionarsi: Ariosto, ad esempio, affascina per la dimensione fiabesca e l’ironia dell’Orlando Furioso. Anche Boccaccio piace molto, nonostante sia un autore con una lingua molto alta e complessa».

Mercurio passa davanti al Sole di Giacomo Balla
Mercurio passa davanti al Sole di Giacomo Balla

Le nuove tecnologie: amiche o nemiche della letteratura?

«Sono strumenti e vanno usate con intelligenza, non “fanno male” di per sé. Ma sono un mezzo, non un fine: noi, da insegnanti, usiamo i cellulari in classe per cercare dati e informazioni. Compito della scuola è abituare i ragazzi a usare correttamente cellulari e social media, insegnando l’importanza della scrittura e di scrivere bene e con consapevolezza, perché sui social gli scritti restano».

In Italia si continua a leggere poco. Oltre a eventi, festival, presentazioni, in che modo si possono promuovere davvero la lettura e l’amore per il libro?

«Trovando il tempo per leggere in famiglia, fin da piccoli, far scoprire ai bambini com’è bello conoscere il seguito di una storia: se vengono abituati fin da piccoli questa passione resta negli anni. 
Parlando invece degli adolescent, abbiamo visto e sperimentato come sia bello discutere insieme di libri che tutta la classe ha letto. Non con la classica e poco coinvolgente “scheda del libro”, ma stimolando discussioni con e tra i ragazzi. Bisogna essere anche ambiziosi, nelle letture, proponendo anche libri “difficili” e complessi: spesso questo accende una scintilla in ragazzi poco abituati a leggere, un senso di fierezza e interesse nel leggere libri “alti”. Questo è il grande obiettivo a cui bisogna tendere, da insegnanti». 


Alessandra Terrile, Paola Biglia e Cristina Terrile sono insegnanti di italiano e letteratura e autrici di diversi libri. “Una grande esperienza di sé” affronta la storia della letteratura italiana in sei volumi, dalle Origini ai primi anni Duemila. 

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