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giovedì 28 settembre 2023
 
Rossano
 

Un'oasi di preghiera nel cuore della Calabria

29/08/2019  Inaugurato a Rossano il primo monastero agostiniano femminile. La comunità di monache ha accolto l’invito dell'allora arcivescovo della diocesi calabrese monsignor Marcianò, "desiderosa di attingere dalla vita monastica soprattutto due cose: la testimonianza della preghiera e la testimonianza di una vita fraterna nella carità e nell’amicizia".

Le monache del convento dedicato a Sant'Agostino.
Le monache del convento dedicato a Sant'Agostino.

E' il primo monastero di clausura femminile agostiniano del sud Italia, e il primo, in Italia dedicato a Sant’Agostino, vescovo di Ippona e Dottore della Chiesa. Nel giorno della sua memoria liturgica, il monastero è stato inaugurato in località Piana Vernile, di Corigliano Rossano, in Calabria, da monsignor Giuseppe Satriano, arcivescovo di Rossano-Cariati. Un evento che le suore attendevano da dieci anni quando, invitate dall’allora arcivescovo monsignor Santo Marcianò, oggi Ordinario Militare per l’Italia,  arrivarono dall’eremo di Lecceto, nel senese, “per il ministero  della preghiera e della comunione fraterna”. La comunità femminile agostiniana accolse l’invito della diocesi calabrese, “desiderosa di attingere dalla vita monastica soprattutto due cose: la testimonianza della preghiera e la testimonianza di una vita fraterna nella carità e nell’amicizia”, come si legge nel sito web delle suore.

Al piccolo cenobio fu chiesto una sola cosa “insegnateci a pregare”, come disse mons. Marcianò accogliendole il 19 giugno del 2009. Le quattro sorelle furono sistemate in un primo momento in una casa ristrutturata della diocesi e chiamata dalle stesse “Casa Madonna del Buon Consiglio”, situata sulla montagna di Rossano e con il mare all’orizzonte. Un primo passo che darà il via ad un progetto molto più ampio e articolato chiamato “Progetto Monastero” con ambienti per “ritagliarsi momenti di silenzio e riflessione dove dialogare con Dio”. Con la vendita del monastero agostiniano di Schio, in provincia di Verona, e con l’aiuto di alcuni benefattori, si è cominciato a restaurare l’ex sede estiva del Seminario diocesano di Rossano-Cariati. Un progetto in divenire perché c’è ancora molto da fare. La loro presenza si fa subito viva proponendo momenti di preghiera, dando vita ad incontri e promuovendo in particolare il calendario liturgico agostiniano.

“Sono state preziose opportunità per conoscerci, per intessere un dialogo; perché un monastero si regge anche sull’amicizia, sulla partecipazione e sul volontariato di tanti amici e fratelli laici. Inoltre tutto questo ha creato occasioni di catechesi – spiega suor Clara Cesaro, la più giovane della comunità a VaticanNews  – perché chi si avvicina a noi ritrova poi, ad esempio, il desiderio di prendere in mano Le Confessioni di Sant’Agostino, oppure ci interroga, ci fa domande sulla nostra vita, sul Vangelo, sull’esperienza del santo”. I fedeli della diocesi fin da subito hanno vsito con interesse le nuove arrivate, la loro vita “contemplativa” e “operativa”. Un monastero – spiega ancora suor Clara – “si regge anche sull’amicizia, sulla partecipazione e sul volontariato di tanti amici e fratelli laici: tutto questo ha creato occasioni di catechesi” ma anche alcuni appuntamenti come le le festività del 27 e del 28 agosto (Santa Monica e Sant’Agostino) precedute da un pellegrinaggio chiamato “Camminata nella terra del cuore”. “Terra del cuore perché quello che accade qui – spiega la religiosa - è l’allontanamento dei giovani, durante o dopo gli studi, sicché in tanti poi rimangono fuori della loro terra, per mancanza di lavoro o per altre problematiche, e la nostra ‘camminata’ è un richiamo all’amore per la propria terra, per questa terra. Ma abbiamo anche voluto dare un secondo significato a questa ‘Camminata’: Sant’Agostino è un esperto di viaggi e di pellegrinaggi nella terra del cuore, anzitutto del suo cuore e poi del cuore dell’uomo in generale. Noi proponiamo un cammino a tappe e in ogni tappa si medita sull’esperienza di Sant’Agostino o su determinate tematiche trattate nei suoi scritti”.

La nuova casa è composta attualmente di una cappella, una sala conferenza, laboratori e la zona di clausura. Tra qualche tempo nascerà anche una foresteria. Un monastero che, come dice la  superiora, suor Lucia ad Avvenire, che si pone come “centro si spiritualità collocato nella diocesi di Rossano-Cariati ma al servizio della Chiesa e del popolo della Calabria, delle regioni limitrofe e di chiunque vuole accostarsi al dono dell’esperienza della vita monastica vissuta nel carisma agostiniano”.

E l' inaugurazione di un nuovo monastero rappresenta, secondo l’arcivescovo Satriano, un “momento di grande speranza per la vita di una Chiesa locale come la nostra. Siamo grati a queste donne coraggiose e innamorate, immerse in una vita di preghiera e di contemplazione, perchè tornano ad indicarci uno sguardo capace di ridare vigore e senso alla vita, uno sguardo dall' alto, intriso della luce che viene da Dio, in grado di introdurci in un mondo altro, dove il superfluo cede il posto all' essenziale e dove il bisogno dell' effimero si apre al desiderio di cielo, che pulsa nel profondo di ciascuno. È una sfida bella e significativa - conclude il presule - non solo per loro ma per tutti noi”.

 
 
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