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domenica 13 ottobre 2024
 
 

Finanza: il Papa vuole trasparenza

19/07/2013  È la seconda commissione referente, dopo quella sullo Ior, che Francesco costituisce con un chirografo, cioè una disposizione firmata di suo pugno. In primo piano sempre le questioni finanziarie ed economiche del Vaticano che sembrano preoccupare particolarmente il Pontefice

È la seconda commissione referente, dopo quella sullo Ior, che papa Francesco costituisce con un chirografo, cioè una disposizione firmata da lui. Potremmo dire che Bergoglio governa a colpi di decreti legge.

Le commissioni referenti non sono previste dalla Costituzione Pastor Bonus, una sorta di Carta Costituzionale della Curia Romana, che prevede tuttavia la possibilità di nominare commissioni “ad casum”, cioè per casi specifici. La stessa cosa è prevista dall’art. 110 del Regolamento generale della Curia Romana. È in queste norme che si trova la ratio della decisione del Papa.  

Le questioni finanziarie ed economiche sembrano dunque preoccupare particolarmente papa Francesco. E non solo per via della spending review, cioè per razionalizzare le spese e risparmiare. C’è un problema di trasparenza, come si è visto anche da recenti scandali, che hanno coinvolto lo Ior, ma qualche tempo fa anche l’amministrazione del grande patrimonio immobiliare della Santa Sede.

È stato il caso degli affitti degli immobili di Propaganda Fide, finiti nell’inchiesta sul G8, che aveva coinvolto anche il cardinale Crescenzio Sepe e gentiluomini di Sua santità poi rimossi, insieme a funzionari italiani. Per la trasparenza è necessaria una razionalizzazione delle varie amministrazioni vaticane che si occupano di denaro e di investimenti. Oggi è questo che manca anche se più volte si era parlato in Vaticano di un accorpamento in un unico superdicastero di tutte le attività economiche vaticane con controlli unificate e più severi. Ma quell’idea ha sempre incontrato resistenze.

Papa Francesco ha chiesto in questi mesi vari rapporti sui problemi economici, che gli sono arrivati. Ma ha deciso che, data la delicatezza della materia, è bene approfondire e studiare. È questo il senso delle due commissioni referenti. Il compito di quest’ultima è quello di fornire indicazioni tecniche proprio sulla razionalizzazione.

Il lavoro verrà consegnato al Papa e poi alla prima Commissione che ha formato Papa Francesco, quella degli 8 cardinali guidati dal cardinale Maradiaga, incaricati di redigere la riforma della Curia e quindi delle norme della Pastor Bonus. Anche la scelta dei membri della commissione costituita questa mattina segna  un’assoluta novità: tutti laici eccetto il segretario.

È un sacerdote spagnolo Lucio Angel Vallejo Balda, segretario della Prefettura degli Affari economici, membro dell’Opus Dei, superesperto di amministrazione di patrimoni dei cattolici in Spagna e per questo notato e portato in Vaticano due anni fa. Ma anche gli altri membri sono una sorpresa e faranno certamente discutere. Tra di loro c’è un ex- ministro del governo di Singapore (degli esteri, dell’informazione, della salute, del commercio e dell’industria), cattolico del partito di centro destra, ingegnere informatico, noto per aver proposto la censura sulla Rete come misura educativa.

E c’è una donna, italiana con padre di origine egiziana, Francesca Immacolata Chaouqui, 30 anni, che fa parte del think tank di Enrico Letta “Vedrò”, vicina a Scelta Civica, il partito di Monti, esperta di relazioni esterne alla Ernst&Young Italia, un network mondiale con oltre 160 mila dipendenti, che si occupa di servizi di revisione e organizzazione contabile e aziendale.  

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