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venerdì 11 ottobre 2024
 
CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE
 

Un Pasto Buono anche per la Fao

18/11/2015  Grazie al progetto contro lo spreco alimentare già attivo in molte città italiane, "Qui Foundation" è stata scelta dalla Fao per partecipare al piano mondiale "Save Food".

Si occupano di combattere lo spreco alimentare trasformandolo in risorsa per sostenere persone indigenti, famiglie in difficoltà, disoccupati, pensionati. Facendo da intermediari  tra gli esercenti – negozi, ristoranti, supermercati, bar – con le associazioni del terzo settore e gli enti assistenziali. Sono gli operatori del progetto Pasto Buono, ideato da QUI Foundation, la Onlus di QUI! Group S.p.A.  nata a Genova nel 2007 e attiva nei settori di assistenza sociale, socio-sanitaria e beneficienza. Attraverso Pasto Buono, Qui Foundation è ora entrata a far parte del progetto mondiale della FAO “SAVE FOOD”.

 Attraverso SAVE FOOD, FAO incoraggia il dialogo tra aziende, industria alimentare, ricerca, politica e società civile, sensibilizzando sui costi sociali generati dallo spreco del cibo  attraverso conferenze, iniziative, eventi e ricerche. Lo scopo di SAVE FOOD è quello di riuscire a fornire un aiuto concreto alle persone che soffrono la fame. Salute e nutrizione della popolazione mondiale sono infatti l’obiettivo principale di FAO.

 QUI Foundation avrà la possibilità di collaborare con l’organizzazione umanitaria per coordinare attività contro gli sprechi alimentari e per il recupero del cibo invenduto dagli esercizi food (bar, ristoranti, tavole calde, pizzerie...). Non solo in Italia, ma anche a livello europeo.

 “Pasto Buono è attivo nelle principali città italiane come Genova, Milano, Firenze, Roma, Civitavecchia, Napoli, Cagliari – spiega Gregorio Fogliani, presidente della Onlus QUI Foundation. – Collabora con grandi realtà, come il Gruppo Cremonini e Tirrenia, ma anche con esercizi food presenti in tutta Italia. Con Pasto Buono abbiamo dato finalmente una risposta concreta al problema”.

 La fondazione è stata riconosciuta da FAO come idonea a rappresentare l’Organizzazione mondiale nella promozione di azioni di solidarietà e di dialogo con le comunità locali, con lo scopo di offrire assistenza alle persone in difficoltà attraverso il progetto Pasto Buono, che dal 2007 si occupa del recupero delle eccedenze alimentari per ridistribuirle a famiglie bisognose e mense caritative.

 

 
 
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