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giovedì 19 settembre 2024
 
Un paese che funziona
 

Un popolo di ricicloni

08/02/2017  In Italia negli ultimi venti anni è cresciuta tantissimo la raccolta differenziata che è arrivata al 47,6%, mentre nel 1997 era sotto al 9 %

Stavolta nelle classifiche l’Italia si piazza tra i paesi più virtuosi. Stiamo parlando della raccolta differenziata che ci vede tra  i Paesi europei. Negli ultimi 20 anni infatti è cresciuta la raccolta differenziata (del 38,6%) sono diminuite le discariche (lo smaltimento è calato del 54%) e la green economy - quella attenta e rispettosa dell'ambiente - è diventata via via sempre di più la nuova economia con il fatturato delle imprese di questo settore che è arrivato a 50 miliardi. Sono questi alcuni spunti offerti da un bilancio fatto a 20 anni dal cosiddetto decreto Ronchi, i cui risultati sono contenuti e discussi nel volume La riforma dei rifiuti, realizzata dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile.

 

«È necessario migliorare ancora ma oggi», osserva il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, intervenendo ad un convegno a Montecitorio dedicato all'argomento «si inseriscono nel disegno più complessivo del progetto economico del Paese, e si trasformano da problema a risorsa.». Il quadro negli ultimi due decenni è cambiato: nel 1997 finivano in discarica l'80% dei rifiuti urbani (21,3 milioni di tonnellate), la differenziata era sotto al 9%; mentre nel 2015 i rifiuti urbani che sono finiti in discarica sono scesi al 26% (7,8 milioni di tonnellate), e la raccolta differenziata è arrivata al 47,6%, con il riciclo e recupero di materia dei rifiuti speciali passato da 13 milioni a 83,4 milioni di tonnellate. Per le 6 mila imprese della green economy dei rifiuti il fatturato arriva a 50 miliardi di euro. Ma non solo: da un'indagine Ipsos - promossa dal Conai, il Consorzio nazionale imballaggi - emerge che il 93% degli italiani considera la raccolta differenziata «un'utile necessità» e «il 91% che la mette al primo posto tra i comportamenti anti-spreco e le buone abitudini ambientali».

 

«Con quella riforma - ricorda l'ex ministro Edo Ronchi - scegliemmo di anticipare gli indirizzi europei sulla gerarchia nella gestione dei rifiuti. Quella riforma ha consentito di far decollare l'industria verde del riciclo dei rifiuti. Ma oggi, conclude il ministro Galletti , «ci si deve concentrare anche e soprattutto nella fase iniziale del processo di produzione», quella di progettazione e creazione; e bisogna farlo con «ricerca e sviluppo di nuovi materiali. Questa è la nuova frontiera e con 'Industria 4.0' ci stiamo arrivando». 

 
 
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