Il mondo e in pericolo: e chi impedisce all'umanità di salvarsi, mettendo in atto le necessarie strategie, se non la Chiesa? Nemmeno in Inferno
Dan Brown smentisce la sua attitudine ad attaccare la religione e la
Chiesa, considerandole un centro di oscurantismo, un'istituzione
reazionaria, piena di segreti e misteri poco nobili, che contrastano il
progresso.
Sia chiaro che qui non sono all'esame né le qualità letterarie
dell'autore americano né le imprecisioni e mistificazioni storiche,
sulle quali si soffermano altri articoli del presente dossier. Ci
interessa soltanto rilevare che, come nei precedenti romanzi, viene sferrato un attacco alla Chiesa, volto a screditarne l'immagine.
E il terreno su cui si consuma l'attacco, nell'ultimo lavoro di Dan
Brown, non è di poco conto. A minacciare l'umanità è, infatti, la bomba
demografica, il sovraffollamento del pianeta. Limitarlo e contrastarlo
sarebbe possibile, in svariate forme, dall'aborto all'estensione del
controllo della nascite, fino addirittura alla sterilizzazione, come si
racconta nel romanzo; ma c'è qualcuno che, dichiarandosi contrario all'attuazione di questi mezzi, blocca l'umanità: ed è la Chiesa, ovviamente.
Istituzione retrograda e nemica del progresso, dunque, perché non
accetta l'idea della sterilizzazione o del controllo sistematico delle
nascite.
Senza entrare nel merito della questione demografica - non è affatto
certo che l'aumento della popolazione proceda ininterrottamente, ad
esempio - il punto decisivo è che viene considerato nemico del progresso e del bene dell'umanità chi difende la vita...
Se questa è la questione centrale, non mancano altri aspetti discutibili, in Inferno, dai quali trapela con forza quello che è stato definito il pregiudizio anticattolico dello scrittore.
A seguire la trama della sua opera, per dirne una, si ha l'impressione
che Dante sia autore esclusivamente dell'Inferno e che il Purgatorio e
il Paradiso siano tappe marginali e in definitiva trascurabili del suo
viaggio...
Che cosa aspettarsi, d'altra parte, da chi aveva infarcito Il Codice da Vinci e Angeli e demoni di inesattezze storiche, falsità sulla religione,
continue allusioni alla Chiesa e ai suoi rappresentanti tacciati di
essere una setta oscurantista, impegnata a tenere l'umanità
nell'ignoranza per celare segreti inconfessabili?
Nel Codice da Vinci, Brown confondeva le idee dei
lettori - questo è il pericolo, alla fine - affermando che la figura
alla destra di Gesù, nell'Ultima cena, non era Giovanni, bensì Maria
Maddalena, la quale aveva sposato Gesù, dandogli anche una
figlia. Con una gigantesca campagna di mistificazione, la Chiesa aveva
nascosto la verità sulla relazione fra la Maddalena e Gesù... Solo
l'elezione di un nuova Papa, finalmente progressista, avrebbe permesso
di farla riemergere...
È solo un esempio, questo, fra i tanti possibili, della sistematica
tendenza di Dan Brown a intorbidire l'immagine della Chiesa, facendola
passare per un'entità reazionaria e ostile alla verità: operazione perseguita da
una parte insistendo morbosamente sull'immaginario esoterico-religioso -
che tanta presa ha, soprattutto su chi ha meno strumenti per
difendersi - e dall'altra distorcendo la storia e il senso del
messaggio cristiano.
«Il Vaticano mi odia», afferma a un certo punto di Inferno la direttrice dell'Organizzazione mondiale della sanità.
«Anche lei? Pensavo di essere l'unico», risponde Robert Langdon, il
professore di Simbologia di Harvard, protagonista di questo e dei
precedenti romanzi, qui - ne siamo certi - alter ego dell'autore.
Peccato che sia vero il contrario: è Dan Brown a odiare la Chiesa,
attaccandola ripetutamente sulla base di una montagna di falsità...